Verso il voto. Vita e famiglia: l’Agenda europea di “Ditelo sui tetti”
Un’agenda di princìpi per l’Europa legati alla persona umana: l’hanno proposta il centinaio di associazioni legate al network “Ditelo sui tetti” durante la presentazione alla sede romana del Parlamento Europeo del volume “La questione antropologica nelle politiche europee”. L’Agenda è stata illustrata da Maurizio Sacconi, già ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Domenico Menorello, coordinatore del network, Benedetto Delle Site, presidente Ucid Giovani, Emmanuele Di Leo, presidente della ong umanitaria Steadfast, presenti candidati europarlamentari di diversi partiti, come Nicola Procaccini, Carlo Fidanza, Elena Donazzan, Eliseo Iannini, Silvia Bolla, Piergiacomo Sibiano, Stefano Cavedagna, Nicola Di Matteo, Antonella Sberna, Maddalena Morgante e Susanna Ceccardi.
Secondo Sacconi è il momento di proporre una vera rifondazione europea che ponga al centro il legame tra vita e vitalità. «Il Green Deal è da rivedere – ha osservato – perché è basato sull’umano ritenuto fattore inquinante». Benedetto Delle Site ha messo l'accento sulla questione antropologica come chiave di lettura del futuro prossimo: «Chiediamo la revisione dell’agenda 2030 nei punti in cui vuole imporre una salute riproduttiva di chiara matrice ideologica contro la vita». «Non vogliamo sabotare nulla – ha detto Menorello – ma solo costruire un percorso virtuoso e dialogante con tutti perché ci si possa confrontare sulla concezione dell’uomo implicata dalle principali politiche europee. La nostra agenda europea è centrata sulla concezione del valore sempre assoluto della vita, che declini una serie di prospettive come la ripartenza demografica, la tutela di tutta l’esistenza, la valorizzazione della funzione della famiglia naturale, la priorità della persona nel confronto con le macchine».
Secondo Olimpia Tarzia, responsabile Famiglia di Forza Italia, è essenziale portare sui tetti il tema della concezione dell’uomo: «Non vogliamo un’Europa che dimentica la dinamica sussidiaria, schiacciando le comunità nazionali sui temi della vita e della famiglia. Non vogliamo un’Europa che rimanga indifferente alla persecuzione dei cristiani e alla difficoltà delle donne che vivono la maternità». Nicola Procaccini, co-presidente di Ecr, ha osservato che gli anni alle nostre spalle sono stati caratterizzati da una dura opposizione alla concezione integrale dell’umano.
«Stiamo assistendo a una deriva francese – ha spiegato –, non possiamo riconoscere l’aborto come uno degli elementi che danno senso all’Unione Europea. Non si possono manipolare le battaglie più nobili come nella convenzione di Istanbul, che doveva essere a difesa della donne e che si voleva trasformare in un inno all’ideologia gender. Non possiamo disconoscere che tutte le categorie culturali europee originano nella storia classica e cristiana. Se si cancella questa bussola si prendono decisioni che orientano in modo sbagliato. Occorre reimparare a trattare tutta la realtà percependone il senso più ampio. Lavoriamo perché nella prossima legislatura sia meno difficile difendere e perseguire gli obiettivi dell’Agenda europea di “Ditelo sui tetti”. Essere conservatori non significa dipendere da ciò che è stato, ma vivere di ciò che è eterno».
Per Simona Baldassarre, responsabile del Dipartimento Famiglia della Lega, occorre «una reale difesa della dignità della donna, sarà fondamentale fare una chiara battaglia contro la maternità surrogata». Dopo il saluto di Maurizio Gasparri, Emmanuele Di Leo ha osservato che il «Piano Mattei dev’essere un paradigma per le politiche sull’immigrazione di tutta Europa».