Vita

LA DIFESA DELLA VITA. «Uno di Noi», diritti più forti per i più deboli

Emanuela Vinai mercoledì 8 maggio 2013
Anche i vescovi delle diocesi della Liguria chiamano a raccolta per “Uno di Noi”. Con una lettera di accorata partecipazione diffusa ieri, i vescovi sostengono «fortemente» l’iniziativa e in particolare la giornata di sensibilizzazione del 12 maggio, incoraggiando a «scoprire il valore inestimabile di ogni persona, creata e amata da Dio; ad accogliere ciascuno come un dono, riconoscendolo “uno di noi” fin dall’inizio del suo esistere».Dalla Riviera alle Alpi, per la promozione del progetto europeo a difesa della vita si è levata la voce del vescovo di Bolzano e Bressanone, Ivo Muser. Tramite una nota diffusa sul sito diocesano il presule ha manifestato la sua attenzione alla campagna e ha invitato tutti a sostenerla: «Spero che possibilmente molte persone aderiscano con la loro firma a questa iniziativa europea dei cittadini e così facendo contribuiscano a dare un segnale concreto per la dignità della persona fin dal concepimento».All’approssimarsi della grande mobilitazione di domenica prossima, si moltiplicano quindi le voci della Chiesa per promuovere la raccolta delle firme sul territorio coinvolgendo i sacerdoti e i laici impegnati in attività parrocchiali. Le parrocchie di tutta Italia infatti, già raggiunte nei giorni scorsi da una comunicazione del segretario della Cei, il vescovo Mariano Crociata, hanno ricevuto, grazie al nostro quotidiano, una copia del Manifesto della campagna con le indicazioni per firmare, in modo da poter iniziare al loro interno un’ampia opera di sensibilizzazione e di promozione delle adesioni. E, in questo, i parroci possono contare su una massiccia e sentita risposta da parte di quel popolo della vita che non si stanca di far sentire la propria voce.Continua infatti incessante l’attività del call center attivato per gestire le numerose sollecitazioni che arrivano da Nord a Sud della Penisola. Ogni giorno si susseguono le molte telefonate di richiesta informazioni: chiamano privati cittadini, associazioni, sacerdoti. E l’età non è di sicuro un ostacolo: il più anziano firmatario ha novantotto anni. Tutti vogliono saperne di più sull’iniziativa dei cittadini europei che si prefigge l’obiettivo di raccogliere almeno un milione di firme per richiedere alle Istituzioni comunitarie di formalizzare, nelle materie di propria competenza, il riconoscimento del diritto alla vita ad ogni uomo, compreso il bambino concepito e non ancora nato. Si dimostra altissimo il livello di coinvolgimento del mondo cattolico italiano chiamato a testimoniare il proprio sì alla vita.Le domande si incentrano soprattutto sui materiali, sulle procedure corrette per firmare e sulle modalità di diffusione e divulgazione della campagna. A tutte queste richieste rispondono operatori qualificati che, con competenza e attenzione, ascoltano, spiegano, forniscono indicazioni logistiche e pratiche a ciascun interlocutore. A disposizione di chi chiama c’è anche una Guida alla promozione e al sostegno dell’iniziativa, che grazie alla molteplicità delle proposte contenute, si presta ad essere strumento di lavoro personale e personalizzabile. Partendo dal presupposto che «tutti possono fare qualcosa», e puntando sulla rapidità e facilità della veicolazione tramite smartphone e Rete, nella Guida sono raccolti diversi suggerimenti operativi, dal testo dell’sms per attivare il passaparola tra gli amici, ai 140 caratteri del messaggio per Twitter. Tra le proposte contenute nel vademecum, anche la diffusione virale dei video/spot della campagna tramite le applicazioni del telefonino o il proprio profilo su Facebook o altro social network. Per ricevere la Guida, per sostenere l’iniziativa, per informarsi sulla campagna, per conoscere la disponibilità dei materiali il call center risponde al numero 06.68808002. Per firmare direttamente online è attivo il sito internet www.firmaunodinoi.it