Ru486. Toscana: risoluzione per estendere l'aborto chimico. Mpv: si banalizza
Utilizzare l’emergenza sanitaria per il coronavirus come pretesto per chiedere l’introduzione di nuove norme in tema di aborto. L’operazione è avvenuta nel Consiglio regionale della Toscana dove una proposta di risoluzione (firmata da consiglieri della Sinistra e del Pd e approvata a maggioranza anche con i voti di M5s e Iv) chiede di “continuare a garantire il diritto all'interruzione volontaria della gravidanza, anche nella fase dell'emergenza e del post emergenza Covd-19”. Richieste simili erano già state sollevate da associazioni abortiste, poi smentite dal fatto che i servizi di interruzione volontaria della gravidanza negli ospedali italiani non hanno in realtà subito sospensioni in queste settimane
L'atto di indirizzo impegna la Giunta a realizzare la "riorganizzazione e riqualificazione della rete dei consultori e a implementare pratiche e modelli innovativi" garantendo l'aborto farmacologico nei poliambulatori e nei consultori. L'atto invita la Giunta anche ad assicurare, nei presidi ospedalieri, "almeno il 50% del personale medico e sanitario non obiettore". I firmatari chiedono inoltre che si avvii una "fase di sperimentazione che preveda l'allungamento della tempistica limite" dell'interruzione volontaria della gravidanza farmacologica fino alle nove settimane.
Richieste pesanti, che se venissero accolte dalla Giunta regionale potrebbero introdurre novità sostanziali. Angelo Passaleva, figura storica del Movimento per la Vita fiorentino e presidente del Centro di aiuto alla vita di Firenze, non nasconde le sue preoccupazioni: “Un tentativo di far passare norme che potrebbero banalizzare l’aborto, proprio in un momento storico in cui abbiamo visto che bene prezioso è la vita”. “Con il rischio”, aggiunge Passaleva “che si metta a repentaglio anche la vita della donna con trattamenti farmacologici domiciliari addirittura oltre i limiti temporali previstii” A livello nazionale sono arrivate anche le reazioni del presidente del Family Day, Massimo Gandolfini: “una proposta che renderebbe sempre più sole le donne davanti a questa scelta dolorosa, in contrasto con la stessa legge 194”. Duro anche il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli: “Con la scusa del coronavirus, la sinistra in Toscana vuole estendere ed agevolare la possibilità di abortire in modo farmacologico e chirurgico senza spendere una sola parola per offrire alle donne una alternativa. Ci impegneremo con tutte le nostre forze per contrastare questa risoluzione ideologica”.