I test genetici, sempre più diffusi perché acquistabili facilmente online, non hanno ad oggi dimostrato di essere oggettivamente utili. Non solo: oltre ad allarmare chi li fa perchè il più delle volte non è in grado di valutarne i risultati, rappresentano un aggravio dei costi a carico del Servizio sanitario nazionale, perchè generano richieste di accertamenti inutili. È quanto emerge dall'ultimo Rapporto congiunto EASAC, il Comitato di consulenza delle Accademie Scientifiche Europee, e FEAM, la Federazione delle Accademie Europee di Medicina, intitolato "Test genetici diretti al consumatore per scopi sanitari nell'Unione Europea". Anche se in Italia il fenomeno non è così diffuso come negli Usa, è documentato un uso inappropriato di questi test per lo screening prenatale, per svelare eventuali predisposizioni all'insorgenza di varie malattie o nel campo della nutri genomica (ramo della genomica mirato a individuare dei percorsi alimentari e dietetici personalizzati sulla base del Dna dell'individuo). Diversi, e più utili sono invece i test farmacogenetici, che valutano cioè eventuali reazioni avverse o la risposta al farmaco. Attenzione invece a quelli tumorali. Solo il 5% dei tumori sono, infatti, ereditari."La medicina predittiva è una delle frontiere del futuro. Ma bisogna evitare che diventi un business. E bisogna fare in modo che si ispiri al criterio dell'appropriatezza". Così il Ministro della salute Renato Balduzzi commenta l'ultimo Rapporto congiunto EASAC, e FEAM, la Federazione delle Accademie Europee di Medicina.