Tecnologia. Il nuovo amico dei bambini con autismo? Il robottino iCub
Il robot iCub dell'Iit all'opera nel Centro Boggiano Pico dell'Opera Don Orione di Genova
Un altro successo della robotica a servizio della medicina: iCub, il robot umanoide sviluppato dall'Istituto italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, è in grado di aiutare i bambini con autismo nello sviluppo delle loro competenze sociali.
È quanto ha dimostrato la sperimentazione avviata nel 2020 dal laboratorio Social Cognition in Human-Robot Interaction dell'Iit e da un'équipe del Centro Boggiano Pico dell'Opera Don Orione Genova, polo specializzato nel trattamento dei disturbi del neurosviluppo, dove l'interazione con il robot è stata inserita per la prima volta al mondo nei protocolli riabilitativi tradizionali che hanno coinvolto 45 bambini autistici con una o due sedute alla settimana per un periodo di due mesi.
In concreto, il robot manipolava un cubo in gommapiuma con un’immagine diversa su ogni faccia, mentre il bambino veniva stimolato a mettersi nei panni di iCub e a identificare l’immagine osservata dal robot, allenando così la competenza a immedesimarsi nel punto di vista dell’altro.
«L'elemento innovativo è stato integrare la robotica, già impiegata nella riabilitazione dei disturbi dello spettro autistico, negli approcci terapeutici tradizionali alla ricerca di un ulteriore strumento di supporto – spiega Federica Floris, psicologa e coordinatrice del progetto per l’Opera Don Orione –. In effetti, i risultati ottenuti hanno dimostrato l'efficacia di questo strumento, soprattutto nel potenziare le competenze sociali dei bambini, in particolare quelle legate alla “Teoria della Mente”, ovvero quella che definiamo “capacità di mettersi nei panni degli altri”. Abbiamo realizzato questo match tra ricerca pura e pratica clinica con l'obiettivo nei prossimi anni di sviluppare nuovi protocolli di esercizi fruibili per migliorare competenze sociali anche più complesse e, perché no, riuscire a rendere più accessibile lo stesso iCub, ancora un “prototipo” nel suo ambito».
La ricerca si è svolta tra il 2020 e l'autunno 2021 ed è stata pubblicata sulla rivista Autism Research. La collaborazione fra i due centri genovesi continuerà con la creazione di nuovi training riabilitativi in ambienti che simulano circostanze specifiche, ad esempio una pizzeria o gelateria, per allenare competenze sociali spendibili poi nei vari contesti vita quotidiana.