La nostra salute. Viaggio sugli avamposti che garantiscono il diritto di tutti
Un laboratorio del Bambino Gesù di Roma
«La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti». La Costituzione scolpisce in queste essenziali parole un principio fondativo della nostra cittadinanza, attorno al quale doverosamente si sta riflettendo nella stagione post-pandemica, perché se ne preservi l’integrità. Proprio l’impatto del Covid ha mostrato quanto sia essenziale poter disporre di un Sistema sanitario universale che, radicato nello spirito solidaristico inciso dai padri costituenti nel cuore della Repubblica, accolga chiunque ha bisogno di cure, senza selezioni o scarti. La domanda di salute in una società che invecchia velocemente pone il Paese di fronte a scelte che interrogano le istituzioni come le aziende, la politica e il sistema scolastico insieme alla sanità pubblica e privata. Lo sviluppo impetuoso di tecnologie applicate alla medicina (si pensi all’Intelligenza artificiale) e l’evolversi di terapie che offrono nuove speranze di vita e di salute rendono indispensabile chiarire anzitutto in che modo intendiamo far vivere oggi e nel futuro quell’articolo 32.
Gli articoli marcati "La salute di tutti" che pubblicheremo nei prossimi giorni su Avvenire.it, nel canale Vita, permettono di compiere un vero e proprio viaggio su alcune delle frontiere più avanzate della ricerca medica italiana.