La storia. «Sla? Vuol dire Sono Libero di Amare». Tra blog e musica, Francesco contagia
(Ansa)
Sla è l’acronimo che indica la Sclerosi laterale amiotrofica, malattia neurodegenerativa progressiva. Ma per Francesco Sala, 59 anni, da due colpito proprio da questa patologia, significa «Sono Libero di Amare», il titolo che ha dato al suo blog (https://iosonoliberodamare.blogspot.com/) aperto da un anno per comunicare ciò che nel suo cuore acquista forza e dinamismo mentre il corpo si va immobilizzando. Francesco ha iniziato a scrivere con i pollici, poi, per l’evolversi della malattia, con un lettore oculare. «Non sono uno scrittore – afferma – ma una voce interiore mi suggerisce le parole. Ho semplicemente donato alcuni miei pensieri e ricevo tanto amore: mi comunicano emozioni, dolori, gioie, vita».
Nonostante l’incapacità ormai di muoversi e parlare, Francesco comunica con tante persone, molte gli raccontano il loro vissuto quotidiano, le difficoltà, le gioie. È in contatto con amici ammalati, che gli confidano preoccupazioni e, al contempo, lo sostengono. «È proprio così, è la mia vita – racconta –. Dietro ogni messaggio c’è un volto, una persona con i propri pensieri, che diventano i miei. Ascolto tutti e faccio di tutto per rispondere, anche con un breve saluto». Francesco vive intensamente la sua nuova vita, cura una rubrica per il giornale della diocesi di Lecce, partecipa a convegni e iniziative sociali e potrà farlo ancora meglio quando riuscirà a muoversi di più grazie all’auto attrezzata per accogliere la sedia e le macchine che lo mantengono in vita, veicolo che i suoi amici progettano di comprare attraverso una raccolta di fondi.
Francesco affronta la vita di ogni giorno con grande entusiasmo, senza farsi abbattere dalle inevitabili difficoltà che gli si presentano, grazie al sostegno fondamentale della moglie Paola e all’aiuto della comunità di Campi Salentina, in provincia di Lecce, dove risiede, dopo aver vissuto in varie città d’Italia e in Albania. La sua grande forza interiore nasce dalla profonda spiritualità che ha attinto, fin dall’età di 16 anni, nella natìa Sicilia nel Movimento dei Focolari, dov’è tuttora impegnato. Il colloquio intimo e personale con Dio, il nutrimento quotidiano dell’Eucaristia, il rapporto filiale con Maria, madre che accoglie e consola «ogni qualvolta il dubbio assale e la speranza diventa una zavorra», sono punti fermi nella sua vita, come l’amore incondizionato a Gesù crocifisso e abbandonato, cui è dedicata anche la canzone che Francesco ha composto per un concerto di beneficenza, in programma sabato prossimo a Lecce. La canzone sarà eseguita dal coro gospel di Tyna Maria Casalini.