"Le famiglie hanno il diritto, ma anche il dovere, di conoscere prima dell'iscrizione dei propri figli a scuola i contenuti del Piano dell'Offerta Formativa e, per la scuola secondaria, sottoscrivere formalmente il Patto educativo di corresponsabilità per condividere in maniera dettagliata diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie". Così il ministero dell'istruzione in una circolare inviata a tutte le istituzioni scolastiche. L'esigenza nasce dai "quesiti da parte di numerose istituzioni scolastiche in merito al rapporto con le famiglie in occasione della definizione dei Piani dell'offerta formativa (POF)" pervenuti alla Direzione generale per lo studente. Una precisazione che - anche se non specificato nella nota - nasce probabilmente dalle numerose polemiche nate nei giorni scorsi in particolare per quanto riguarda i progetti e le attività dedicate alla teoria del gender. La circolare - precisa il Miur - intende ricordare "la corretta prassi che le scuole sono chiamate a seguire fin dall'inizio dell'anno scolastico e per sottolineare il ruolo strategico e la centralità del Piano dell'Offerta Formativa, in cui obbligatoriamente tutte le attività che le istituzioni scolastiche intendano realizzare devono essere specificate".Altro importante strumento - ricordano dal dicastero di viale Trastevere - è il "Patto di corresponsabilità educativa istituito dal D.P.R. 235/2007, per le scuole secondarie di primo e secondo grado, finalizzato ad offrire agli insegnanti, ai ragazzi e alle loro famiglie, un'occasione di confrontoresponsabile, di accordo partecipato, di condivisione di metodologie e obiettivi fondanti la vita comunitaria in ambiente scolastico".La circolare non aggiunge nulla a quanto già in vigore, ma "è di una chiarezza adamantina nel ribadire agli istituti scolastici i precetti di legge che assoggettano i piani dell'offerta formativa al consenso dei genitori": è la dichiarazione di
Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Ncd. "A fonte della tanta confusione creata ad arte da chi vorrebbe imporre ai nostri figli teorie inquietanti e contrarie al dirittonaturale - prosegue -, è un atto molto importante che spazza via interpretazioni illegittime e ribadisce la centralità della famiglia nell'educazione dei giovani".Una valutazione che trova d'accordo anche
il presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Udc, Renato Schifani: "La circolare chiarisce che nessuna attività extracurriculare potrà essere avviata nelle scuole senza il consenso informato delle famiglie. In particolare sul tema dell'ingresso nelle classi della cosiddetta 'teoria del gender' il ministro Giannini ha rispettato un impegno preso al Senato". Analoghe le parole di
Maurizio Sacconi, presidente della Commissione lavoro del Senato: "La circolare fornisce una risposta inequivoca alle preoccupazioni da molti espresse circa la possibilità di diffusione nelle scuole della cosiddetta "teoria del gender" senza un confronto preventivo con le famiglie, cui spetta in ogni caso il diritto di sottrarvi i propri figli. Bene quindi ha fatto il ministro ad intervenire e a precisare che la riforma della "buona scuola" nulla innova a questo proposito".