Vita

Roma. Apre l’ottavo Centro di Aiuto alla Vita: «Il nostro servizio ancora sconosciuto»

Agnese Palmucci sabato 14 dicembre 2024

La sede del nuovo Centro di Aiuto alla Vita del quartiere di Ottavia a Roma

Una buona notizia per il quartiere romano di Ottavia. Nei locali della parrocchia di Santa Maddalena di Canossa, è stato appena inaugurato l’ottavo Centro di Aiuto alla Vita (Cav) della città, un segno di speranza ormai alla vigilia del Giubileo.

Il desiderio di aiutare le donne con gravidanze difficili è nato proprio dal cuore di una mamma che ha visto la sua vita cambiare grazie all’aiuto di un Cav: «A 18 anni sono rimasta incinta della mia prima figlia – racconta Maya Pomponi, presidente del nuovo Centro di Ottavia-Palmarola – e sono stata aiutata molto dal Segretariato sociale per la Vita di Roma». Dopo aver partecipato a un corso di formazione per diventare volontaria nei Cav, Maya ha sentito una chiamata particolare: «Con il corso mi si è aperto un mondo nuovo – continua Maya, che oggi è sposata con Marco, e con lui, insieme ai suoi primi due figli, ha avuto altri due bimbi – mi sono ricordata del sostegno che ho ricevuto da ragazza e ho cominciato a pensare di aprire un Centro ad Ottavia. A Roma nord non ce ne sono».

L’urgenza più grande, sottolinea Maya, è creare una rete a livello medico, psicologico, ginecologico, ostetrico per supportare le mamme che assistiamo in ogni loro bisogno. Il Centro sarà aperto, per i primi tempi, ogni sabato dalle 10 alle 13. «Aiuteremo le donne anche fornendo loro corredi, passeggini, biberon, tutto quello che serve per il bambino», aggiunge la presidente.

Il Centro sarà ospitato gratuitamente nella parrocchia di Santa Maddalena, il team di volontari è già attivo e numeroso. «La cosa che mi piacerebbe di più è che ci fosse più consapevolezza sulla vita e sulla questione dell’aborto. Mi piacerebbe dire ai giovani che quando scegli di mettere al mondo un figlio tu rinasci insieme a lui».
All’evento di apertura, con la benedizione della nuova sede, hanno partecipato, oltre a Maya e Marco, anche Stefano e Sara, membri del direttivo, poi Giuseppe Noia, docente di Medicina dell’Età prenatale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, la coordinatrice dei Cav di Roma, Francesca Siena, e la presidente di Federvita Lazio, Maria Luisa di Ubaldo.

«La presenza dei Cav a Roma è fondamentale – spiega Francesca Siena –, nel 2006 ne esisteva solo uno. Poi dal 2011 ne sono nati altri 7, fino a quello di Ottavia. I Centri sono enti apolitici, del tutto laici. La media del numero delle mamme che a Roma si rivolgono ai Cav ogni anno è di 40/50 persone per centro, e in alcuni casi si toccano anche picchi di 90 donne assistite. Molte di queste sono italiane – continua –, sole, con una enorme difficoltà economica e nel trovare una casa».

Nei casi più complessi si attiva il Progetto Gemma, coordinato dalla Fondazione Vita Nova, attraverso il quale, per aiutare la mamma anche a portare a termine la gravidanza, si mettono a disposizione della mamma 200 euro al mese fino ai primi mesi di vita del bambino. Spesso si forniscono anche visite gratuite, corsi di allattamento, corsi pre-parto.

«Sui Cav oggi c’è molta disinformazione – conclude la coordinatrice –. Noi dialoghiamo con coloro che possono intercettare la fragilità della maternità, diffondere la nostra esperienza. Siamo piene di assistite che arrivano in maniera fortuita da noi e ci dicono, avendo avuto anche aborti in precedenza, che nessuno aveva mai parlato loro dei Cav. Quello che facciamo ogni giorno, dunque, è cercare di mantenere l’impegno e la promessa fatta alle mamme che incontriamo».