Vita

Ricerca. Sclerosi multipla e Sla, avanza la cura con staminali adulte

Igor Traboni venerdì 21 giugno 2024

Angelo Vescovi

«Oggi una piccola luce si è accesa e possiamo dare una speranza in più ai malati di Sla e Sclerosi multipla, dopo due decenni di ricerca». Così monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontifica Accademia per la Vita, ha introdotto la conferenza stampa tenutasi a Roma il 20 giugno per presentare le nuove prospettive di trattamento con staminali cerebrali per la Sclerosi laterale amiotrofica e la Sclerosi multipla.

Alla presenza del ministro della Salute, Orazio Schillaci («Oggi si dà una speranza ai malati con patologie che fino a qualche tempo fa erano considerate incurabili. La vera ricerca deve essere per tutti», ha detto tra l’altro, garantendo anche l’impegno per le necessarie risorse economiche) sono stati gli specialisti dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza Opera di San Pio da Pietrelcina e Revert onlus a presentare nello specifico i risultati di un lavoro già riconosciuto a livello mondiale da prestigiose riviste scientifiche.
«In questa nuova fase sperimentale il trapianto di cellule non sarà più effettuato mediante iniezioni a livello del midollo spinale, come nella fase 1, ma con una procedura chirurgica molto più semplice e sicura per i pazienti - ha spiegato Angelo Vescovi, direttore scientifico dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza e presidente del Comitato nazionale di bioetica –. Le cellule staminali verranno inoculate nei ventricoli cerebrali mediante l’impiego di un catetere collegato a un reservoir di Ommay. L’estremità del catetere verrà posizionata nel ventricolo, il serbatoio sotto il cuoio capelluto. Si tratta di una procedura chirurgica consolidata, utilizzata routinariamente nella chirurgia dei tumori e che è stata applicata anche nell’ambito del trial clinico di fase 1 per la Sclerosi multipla, condotto sempre dal mio team e portato a termine nel 2021 senza che siano stati rilevati eventi avversi».

Si procederà ora con la fase 2 per consolidare i risultati sulla sicurezza del trattamento, valutando il dosaggio e l’efficacia terapeutica delle cellule. La sperimentazione condotta dal team di San Giovanni Rotondo è l'unica al mondo a essere approdata alla fase 2.

Per quanto concerne la Sla, in gennaio è iniziato il reclutamento dei pazienti per la sperimentazione clinica di fase 2 con le stesse cellule. Sotto la direzione di Letizia Mazzini, del Centro esperto Sla dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, sono già stati trapiantati due pazienti e il terzo intervento è previsto a luglio.

Resta il nodo dei finanziamenti: un milione di euro è arrivato grazie ad un bando Pnrr europeo, ma il costo complessivo di questa nuova fase sperimentale è di 4,3 milioni, per una prospettiva che sarà poi assolutamente gratuita per tutti. Nessun problema, invece, dal punto di vista etico: «Parliamo di cellule staminali cerebrali già formate, che vengono prese inizialmente da feti abortiti naturalmente, e anche dal tessuto cutaneo: quindi si ha una garanzia sul piano etico», ha detto Paglia, non senza essersi tolto qualche sassolino dalle scarpe sui tanti problemi incontrati per strada da questa ricerca nel corso di 23 anni, da quando era vescovo di Terni e conobbe per caso il professor Vescovi.

Alla conferenza di presentazione hanno partecipato anche il direttore amministrativo dell’Agenzia italiana del farmaco, Giovanni Pavesi, presidente della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza, l’arcivescovo Franco Moscone, e il presidente della Fondazione Revert Onlus, Gaetano Tasca.