DIFESA DELLA VITA. La sepoltura dei feti: interrogazione in Regione Lazio. Ma Ravera non c'è
Un'interrogazione sulle affermazioni dell'assessore alla Cultura della Regione Lazio Lidia Ravera sul cimitero per seppellire feti a Firenze è stata presentata oggi in Consiglio regionale dai capogruppi regionali Luca Gramazio (Pdl), Francesco Storace (La Destra), Olimpia Tarzia (Lista Storace), Giancarlo Righini (Fdi), Pietro Sbardella (Gruppo Misto), Marino Fardelli (Lista civica Bongiorno). Nell'interrogazione si chiede, tra l'altro, che Ravera riferisca in Consiglio Regionale "se intende confermare le dichiarazioni e chiarire all'Aula la propria posizione alla luce delle richieste di dimissioni pervenute da centinaia di cittadini della nostra Regione".
“Un esponente delle Istituzioni e per di più Assessore alla Cultura, non può offendere la dignità delle donne che hanno vissuto la tragedia della morte di un figlio per aborto, né il dolore di tante mamme e di tanti papà, chiamando i loro bambini non nati ‘grumi di materia’, salvo poi dire che non era sua intenzione farlo: le sue parole sono stata palesemente crudeli ed inequivocabili; per questo è necessario che il Presidente Zingaretti chiarisca se, quanto scritto dall’Assessore Ravera rispetto al tema della sepoltura ai bambini non nati, delle donne che hanno perso un figlio per aborto, dell’associazionismo che si impegna quotidianamente a favore delle maternità difficili, rispecchi o meno il suo pensiero e quello della sua Giunta regionale e se è condiviso dalla maggioranza che compone questo Consiglio”. Lo ha dichiarato Olimpia Tarzia, Vice Presidente della Commissione Cultura della Regione Lazio, nell’illustrare, nella seduta consiliare odierna, l’interrogazione urgente a risposta orale che aveva presentato a seguito delle dichiarazioni dell’Assessore alla Cultura Lidia Ravera sul cimitero dei non nati.“Pur apprezzando la decisione del Presidente Leodori di accogliere la pregiudiziale sollevata dall’opposizione e, quindi, di calendarizzare ad oggi l’interrogazione e di indire una discussione generale col Presidente Zingaretti all’inizio del prossimo consiglio straordinario di martedì, sono rimasta sconcertata e per nulla soddisfatta della risposta data in aula dall’Assessore Ciminiello, la quale si è limitata a leggere un testo anonimo che non ha dato alcuna risposta. Perché non è venuta a riferire in aula direttamente l’Assessore Ravera? Quelli che lei definisce, nelle sue postume, inadeguate scuse, un ‘niente’ un ‘indistinto’, sono bambini non nati: al ventunesimo giorno dal concepimento è possibile già distinguerne il battito cardiaco, tracciabile da un elettrocardiogramma già alla sesta settimana, quel ”niente” quell’ “indistinto” alla fine del secondo mese di vita, seppur imperfettamente, ha terminato la formazione di tutti gli organi. Auspico - ha concluso Tarzia - che tutta la Giunta prenda le distanze dalle posizioni di Lidia Ravera e agisca di conseguenza, perché la nostra Regione non ha bisogno di crociate ideologiche anni ’70, ma di azioni a favore della tutela sociale della maternità e dell’educazione alla vita”.