Quebec. Tre venditori di seme, 600 figli. E l’ombra di una malattia
In Quebec tre uomini della stessa famiglia avrebbero contribuito a generare «almeno 600 bambini» pubblicando annunci sui social nei quali mettevano in vendita il loro sperma. Uno di loro si sarebbe anche offerto a una clinica specializzata nella procreazione in provetta per effettuare numerose altre operazioni di vendita del suo seme. Due dei tre venditori di seme (detti, chissà perché, “donatori) sono risultati probabili portatori di una rara malattia ereditaria del fegato, la tirosinemia.
Le madri che si sono servire a pagamento del seme dei tre uomini vogliono ora rivolgersi alla giustizia canadese per fermare il commercio dei tre venditori. «A breve – afferma l’avvocato l’avvocata Jessica Lelièvre – sarà possibile ottenere provvedimenti giudiziari che impediscano o limitino la “donazione” di sperma da parte di questi uomini».
L’incredibile vicenda emerge dopo un altro scandalo: quello di Dylan Stone-Miller, oggi 32enne, “donatore seriale di sperma”, che ha cercato di entrare in contatto con i 96 figli concepiti con i suoi gameti quando era studente della Georgia State University, riuscendo sinora a trovarne 25. La “quotazione” delle sue vendite era di 100 dollari a campione, che gli erano garantiti da una banca del seme di Atlanta, la Xytex, con la quale ha collaborato per sei anni.
Le autorità del Quebec sono rimaste choccate dal caso dei tre “papà” a pagamento e ora stanno valutando «un modo per ridurre al minimo i rischi associati alle donazioni di sperma fatte in casa». L’ipotesi allo studio delle autorità sanitarie del Quebec e di Health Canada è di stabilire un numero massimo di donazioni a persona. Inimmaginabile, in un Paese che ha aperto in rapida successione a ogni forma di pratica e di libertà sulla vita umana, ogni ipotesi di divieto.