«Auguro alla vostra manifestazione un pieno successo, con la certezza che porterà un contributo prezioso alla vita della Chiesa e di tutte le persone che hanno a cuore il bene dell’intera umanità». È il cordiale sostegno che
il presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia monsignor Vincenzo Paglia ha fatto pervenire agli organizzatori dell’iniziativa popolare delle migliaia di famiglie che sabato 10 a Roma (piazza San Giovanni, con inizio alle 15.30) si sono date appuntamento sotto lo slogan «Difendiamo i nostri figli» per «festeggiare tutti insieme la bellezza della famiglia», come scrive il Comitato promotore, di fronte a disegni culturali e normativi che vorrebbero depotenziarla. «Quale futuro prepariamo per i nostri figli, per le nuove generazioni?», si chiede Paglia. «Chi fa esperienza della bellezza e della serenità che scaturisce da un matrimonio felice sa bene il valore che apporta alla società un legame stabile e fruttuoso»: si tratta di «un capitale sociale su cui investire attenzioni, riflessioni ed energie». Oggi viceversa, osserva il responsabile del dicastero vaticano per la famiglia, «viviamo in una società che sembra aver smarrito la capacità di tessere e vivere legami e rapporti d’amore stabili, robusti, sulle cui spalle fondare storie di famiglie salde, capaci di accompagnare i più deboli, di educare i figli, di sostenersi da anziani». Incide sempre più pesantemente su un simile progetto «la mentalità di questo mondo», che lavora per disgregare «la vera bellezza della famiglia unita, stabile, aperta alla vita, all’amore per i nonni e per tutti coloro che, a casa, nel tempo della debolezza hanno bisogno di aiuto e di sostegno», la famiglia nella quale «le differenze sono sempre una ricchezza, un’opportunità e mai un ostacolo da eliminare».A chi scende in piazza per dare voce alla maggioranza silenziosa delle famiglie italiane monsignor Paglia ricorda che «nella società si fa sempre più pericolosa la tentazione di vivere e crescere da soli», convinti che «tutto diventa breve, rapidamente consumabile e fluido». A un mondo che «sa costruire solo legami brevi» bisogna proporre «una famiglia lunga», così come «se la società si fa liquida noi proponiamo una famiglia forte, salda, fondata sulla roccia del Vangelo e della Chiesa». Ma non basta: è «importante», osserva Paglia, che «anche i governi dei nostri Paesi si impegnino con fantasia e responsabilità a creare opportunità e occasioni perché le giovani generazioni siano aiutate e incoraggiate a crearsi una famiglia e a desiderare di avere dei figli».