Vita

L'intervista. Lorenzin: «Ora battaglia sull'utero in affitto»

Marco Iasevoli venerdì 26 febbraio 2016
Ministro Beatrice Lorenzin - in questi giorni tra Washington e New York per il 'G8 della Salute' dedicato al virus Zika -: lei si è spesa sin dall’inizio per una mediazione. Il testo che è venuto fuori al Senato la soddisfa? Questa mediazione è la vittoria delle donne, abbiamo bloccato l’utero in affitto, la nuova frontiera dello sfruttamento femminile. Senza la fiducia era concretissima una nuova svolta di Sel e M5S che avrebbe determinato l’approvazione del testo nella sua interezza, senza modifiche e con l’articolo 5. Ora l’opinione pubblica ha preso consapevolezza di molte questioni prima ignorate dai mass media. Se il testo l’avessi scritto io sarebbe stato molto diverso, ma se una mediazione è buona non ci sono vincitori. Al netto delle correzioni fatte, non si può dire che non sia nato un 'similmatrimonio' e che non ci siano incongruenze e contraddizioni. Come si farà ad evitare fughe in avanti e sentenze 'creative'? Il legislatore ha detto chiaramente che la famiglia è una cosa, le unioni civili un’altra. Il rispetto del dettato costituzionale è il nostro punto di riferimento, il nostro baluardo a difesa della famiglia e dei diritti dei bambini. Il Senato è sulle unioni civili da almeno 6 mesi in modo continuativo. A molti piacerebbe che tanta attenzione, il nostro Parlamento e il nostro governo, l’avessero anche sul fisco per le famiglie numerose, tanto per fare un esempio… Il tema non è quanto è stato il testo in Parlamento, ma come. Se ne è parlato tanto, ma male. Se fosse stato di più in Parlamento e si fosse lavorato meglio in commissione, il provvedimento sarebbe stato migliore. Alle Camere ci sono molti testi che riguardano la famiglia, in particolare il nostro Family act, che purtroppo guadagnano solo trafiletti sui giornali. La famiglia deve essere nell’agenda di governo e i dati della nostra demografia ci dicono che questa è un’urgenza. Almeno il dibattito sulle unioni civili ha fatto nascere un’ampia sensibilità trasversale contro l’utero in affitto. In qualità di ministro della Salute sta pensando a provvedimenti concreti? Presenterò un testo per rendere l’utero in affitto reato universale e poter perseguire il reato anche all’estero. Intendo continuare attivamente questa grande battaglia di civiltà e umanità anche a livello internazionale, dando il mio contributo come donna e politico per costruire un grande movimento globale al di là degli schieramenti dei partiti. Nella decisione finale dell’esecutivo quanto ha contato il 'passo indietro' di M5S e quanto invece sondaggi molto chiari sulle adozioni e il successo della manifestazione pro-famiglia? Questa domanda non deve farla a me che ho avuto sempre la stessa posizione, ma al partito di maggioranza relativa. La decisione di affrontare la stepchildin sede di riforma delle adozioni potrebbe creare un problema, ovvero che la stessa stepchild oscuri importanti ostacoli che incontrano le famiglie che vogliono adottare un bambino... In questi giorni sul tema leggo tante dichiarazioni, ma nulla più. Sono convinta che in Italia ci sia bisogno di potenziare il meccanismo delle adozioni e degli affidi. È veramente complicato per una famiglia adottare un bambino, procedure lunghissime a fronte di tanti bambini che hanno bisogno di una mamma e di un papà che li amino disinteressatamente. Per l’adozione del figliastro, ribadendo il «no» a procedure che autorizzino la maternità surrogata, in commissione si potranno ascoltare gli esperti sui problemi concreti dei minori e capire se e come rafforzare l’istituto delle adozioni speciali che già oggi prevede la continuità affettiva. Dal punto di vista politico la vicenda delle unioni civili ha rafforzato il 'patto' tra Pd e Ncd. È un altro passo verso un’intesa organica su referendum costituzionale prima ed elezioni poi? C’è davvero la possibilità che parte di Ncd confluisca nel Pd? Questa vittoria di Ncd conferma che c’è ancora chi ha la forza di reagire quando si mettono le mani sul valore della maternità. La nostra è una maggioranza del buon senso, che ha prodotto importanti riforme che sembravano impossibili: dal Jobs act alla Costituzione. La strada delle maggioranze variabili ha portato poco lontano in questi anni. Personalmente sono impegnata nella costruzione di un partito che spero possa crescere e consolidarsi portando avanti le istanze reali e i bisogni della nostra società. Con i nostri partner di governo c’è un rapporto costruttivo e leale, ognuno con le proprie differenze. Abbiamo un grande obiettivo comune: riformare l’Italia e uscire dalla crisi. A marzo il calendario di Montecitorio prevede una proposta sull’eutanasia. Come vi porrete? L’eutanasia non è nel programma di governo. I testi di iniziativa parlamentare fanno la loro strada nella piena libertà, comunque spero che la vicenda delle unioni civili porti consiglio.