Bruxelles. One of Us: l’aborto un diritto? L’Europa va contro pace e democrazia
È giovane il futuro dell'Europa per la Federazione One of Us per la vita e la dignità dell'uomo che ha presentato a Bruxelles le sue proposte durante la sua convention continentale dal titolo «Per il nostro futuro: un'Europa fedele alla dignità umana».
Sono stati proprio i giovani dai vari Paesi europei ad aprire l'evento conclusivo dell'impegno di One of Us nella Conferenza per il Futuro d'Europa (che si chiude il 9 maggio). Con una tavola rotonda «Per la vita, continuiamo a mobilitarci» e altri interventi i giovani hanno dato voce alla vita lanciando un programma di azione per il futuro che vede al centro il concepito. È stata l'occasione per lanciare in Europa l'iniziativa del Movimento per la Vita italiano «Cuore a cuore-Heart to Heart» per rendere alle donne la libertà di accogliere la vita nascente perché «il materno salverà l'umano».
Nella stessa giornata la Federazione si è trovata per l'annuale assemblea generale durante la quale sono state accolte 5 nuove associazioni come membri della federazione. In una nota a conclusione dei lavori, One of Us ha criticato le posizioni della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola sull’aborto.
«Milioni di cittadini di tutti i Paesi europei – ha detto il presidente della Federazione, Jaime Mayor Oreja – si mobiliteranno perché non possiamo rassegnarci alla profonda ingiustizia di rendere l’aborto un diritto, e ancora meno che diventi parte della Carta fondamentale dei Diritto dell’Europa». Al forum di Bruxelles ha preso parte anche la presidente del Movimento per la Vita italiano Marina Casini Bandini: «I giovani – ha detto nel suo intervento – sono assetati di impegno politico per proteggere le donne e i bambini non nati. L’aborto è una sconfitta per le donne, non un diritto» mentre «è in gioco il diritto più fondamentale: il diritto di nascere».
Le donne, ha aggiunto la presidente del MpV, «devono lottare per il riconoscimento dei loro diritti senza calpestare i diritti dei più piccoli, che vivono e crescono nel grembo materno. Riconoscere il diritto alla vita fin dal concepimento è affermare ancor di più il principio di uguaglianza, pietra angolare della modernità. Schierarsi con i bambini non ancora nati e le loro madri per accompagnare le donne in una gravidanza difficile o inattesa non è una questione religiosa o un parere individuale: è la realizzazione di un principio fondamentale di civiltà e di progresso per l’uguaglianza, la giustizia, la pace e la democrazia. L'Ue che considera l’aborto un diritto è un'Europa che distrugge i diritti umani».