Sono state tre le coppie che oggi a Bologna hanno chiesto la trascrizione del loro matrimonio omosessuale (contratto all'estero) al registro di stato civile di Bologna, come conseguenza della delibera del 30 giugno del sindaco Merola. Ma è scontro con il prefetto del capoluogo emiliano, Ennio Maria Sodano, che ha formalmente chiesto a Merola di annullare la delibera perché la registrazione non è prevista dall'ordinamento italiano. La polemica è aperta, anche perché la delibera si è rivestita di un forte intento di provocazione politica, tanto che lo stesso sindaco ha già risposto al prefetto di non avere alcuna intenzione di ritirarla visto che si tratta di "una battaglia di civiltà".
La trascrizione in ogni caso non rappresenta un riconoscimento giuridico degli effetti civili del matrimonio gay.
Il prefetto: stop alla trascrizione
“Con riferimento alla
nota datata 16 luglio 2014 con la quale S. V. ha comunicato di avere disposto
che i delegati alle funzioni di stato civile provvedano a trascrivere i
matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero, si chiede di
procedere alla revoca della disposizione atteso che il nostro ordinamento non
ammette tale trascrizione
”. Il prefetto di
Bologna, Ennio Mario Sodano, ha indirizzato venerdì queste poche ma
inequivocabili righe al sindaco di Bologna, Virginio Merola.Le nozze gay
contratte all'estero, questo il succo della lettera protocollata questa
mattina, non si possono registrare. E il documento dice anche di più: il
registro comunale delle suddette coppie è un atto nullo, che va revocato. Eppure questa mattina il primo cittadino, proprio nel giorno
in cui si è dato il via alle trascrizioni, ha ribadito la sua volontà di non
tenere conto di quanto messo nero su bianco dal prefetto.
”Io vado avanti - ha detto Merola - anche se la
procedura di trascrizione non ha effetti legali, ma simbolici, perché si tratta
di una battaglia di civiltà e l’atto può essere utile in caso di revoca, per
chi si è registrato, per ricorrere alla magistratura
”.
La consigliera Ncd Valentina Castaldini, presidente della
commissione Affari istituzionali, ha accusato il sindaco di