Vita

cerco famiglia. Nadine e Melania, un euro al giorno per il loro futuro

Daniela Pozzoli mercoledì 3 febbraio 2016

Nadine ha 7 anni e vive a Kayanza, nel nord del Burundi scosso da una difficile situazione politica. Con sua madre e le sue sorelle abita in una casa molto piccola, composta da due sole stanze, costruita in mattoni e coperta da tegole ma priva di bagno e luce. Si tratta dell’abitazione del nonno materno poiché il padre della bambina ha più mogli e la madre di Nadine lo ha lasciato. La bambina è in buona salute, ma è molto timida e chiusa. Non ha rapporti con gli zii perché questi ultimi volevano tenerla con loro solo per entrare in possesso dell’eredità paterna. Con sua madre, al contrario, ha un’ottima intesa e l’aiuta volentieri nei lavori domestici, inoltre è lei a occuparsi delle sorelle più piccole quando la donna è al lavoro. Nadine è ancora iscritta al primo anno della scuola primaria di Ruganza perché ha dovuto ripetere l’anno scolastico. La famiglia non può più permettersi libri, matite e quaderni e la bambina rischia di dover abbandonare la scuola. Il sostegno a distanza di Avsi, presente in Burundi dal 2001,  permette a piccoli come Nadine di studiare e mettere a frutto capacità e talenti. Con meno di un caffè al giorno è possibile aiutarli ad andare a scuola, mangiare, vestirsi, curarsi.

Info: Avsi tel.: 0547.360811; sostegno.distanza@avsi.org

 

Melania va ancora a scuola. Grazie a un maiale

Melania non ha mai conosciuto il padre, vive con la mamma nei pressi delle Smokey Mountains, montagne fumanti di spazzatura il cui orizzonte si perde dietro i fumi maleodoranti a Tondo, nella periferia di Manila. E’ la più grande discarica a cielo aperto delle Filippine. Ha da poco terminato l’ultima classe dell’asilo e la mamma non potendo sostenere i costi d’iscrizione al primo ciclo della scuola aveva deciso di tornare al villaggio della sua famiglia. Padre Giovanni Gentilin, missionario canossiano da venticinque anni nelle Filippine, sostiene e aiuta i bambini e le loro famiglie che vivono nei pressi della discarica. Qui, come in altri slum, la gente campa sfruttando quel poco che riesce a recuperare tra l’immondizia. La vita è dura, durissima, il tanfo ha una consistenza fisica e l’aria è  avvelenata: sono tanti i bambini che si ammalano e muoiono per malattia e per fame, perché in tutta questa povertà non ci sono medicine e il cibo è sempre troppo poco. Attivando un progetto di sostegno a distanza, padre Giovanni riesce a convincere la mamma a rimanere presso il centro che comprende la “Scuola della gioia” di Tondo e attraverso una raccolta fondi il religioso acquista un maiale che dona alla mamma di Melania. Sarà l’inizio di una nuova vita. Una volta cresciuto, l’animale è stato venduto al mercato e con il piccolo guadagno ottenuto la mamma ha acquistato un altro maiale e ha potuto pagare il kit scolastico per iscrivere la figlia alla prima classe elementare. Così grazie a questo piccolo “miracolo” alla bambina sono tornati il sorriso e la speranza. Melania si chiama in questo modo in omaggio alla dottoressa italiana che l’ha aiutata a nascere. Padre Giovanni intanto cerca nuovi sostenitori per poter accudire e aiutare tutti “i suoi bambini”: con poco più di 20 euro al mese si assicurano tre pasti al giorno, le cure mediche, le divise scolastiche e l’iscrizione a scuola e alle attività sportive.

Info: Una mano per i bambini c/o Istituto Madri Canossiane, via San Martino della Battaglia, 13;  25121 Brescia. Tel.: 3318218250; email: info@unamanoperibambini.it