Il ricordo. Si torna alle radici del primo Cav. E a Carlo Casini
Una lunga preghiera silenziosa. Per la vita, per la pace, perché si aprano gli occhi davanti alla dignità della persona umana in ogni condizione. Il primo, commosso gesto del convegno nazionale del Movimento per la Vita, a Firenze per la sua edizione numero 43, è stato davanti alla tomba di Carlo Casini nel cimitero fiorentino di Soffiano. Un gesto pieno di significato, il tornare alle radici di tutto il Movimento non solo per la scelta di venire nella città natale del fondatore e del primo Centro aiuto alla vita ma anche per legare ancor più saldamente il futuro di una delle espressioni ancora più vivaci e creative dell’associazionismo laicale alle sue sorgenti ideali. Sulla lapide una delle frasi più care e familiari a Casini: “Di un amore infinito possiamo fidarci”, e la celeberrima preghiera a Maria “Aurora del mondo nuovo” composta da san Giovanni Paolo II e posta a sigillo della sua enciclica Evangelium vitae.
Ogni partecipante al convegno (gli iscritti sono 300 da tutta Italia) ha affidato a Carlo Casini le motivazioni di un impegno per la vita nascente che non viene meno, si aggiorna col mutare delle esigenze di madri in attesa e di figli che arrivano malgrado tutto e tutti, di un aborto in continuo calo ma che col dilagare delle pillole “dei giorni dopo” sta cambiando connotati e necessità sociali. Il “popolo della vita” sa che l’impegno è anzitutto sulla mentalità e la cultura, oltre alla tradizionale e strenua dedizione alle madri alle prese con gravidanze contrastate e problematiche. Lo documenta il tema scelto per il convegno, “Un viaggio nella bellezza. Dalle origini all’avvenire, in missione per la vita”, che nella prospettiva di costruire i muri portanti di un nuovo umanesimo proprio nella città che ne è culla dice della volontà di testimoniare in modo trasparente, informato ed efficace l’insuperabile attrattiva della vita che chiede spazio e accoglienza in una società che sembra farsi sempre meno ospitale.
Per tre giorni, sino a domenica 5 novembre, si ragionerà nei numerosi panel formativi e con ospiti di eccezione (previsto anche un intervento in collegamento del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei) di un servizio volontario che anch’esso deve adeguarsi alle necessità emergenti ma anche dei rapporti con gli enti locali e di regolazione naturale della fertilità, di diagnosi prenatale non invasiva e di dialogo con le giovani a rischio aborto. Lo spazio alle questioni cliniche, antropologiche e legislative sul fine vita dice di un impegno che - come piaceva a Carlo Casini - vede in ogni fase vulnerabile della vita umana la necessità di dire sempre le ragioni della dignità umana e della sua bellezza.
Per confermare i volontari in una scelta che anche oggi può costare molto in termini personali viene proposta la mostra “Eroi per la vita”, che ha debuttato l’estate scorsa alla Gmg di Lisbona, con altrettante grandi figure che hanno speso tutto di sé per la vita umana: Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Gianna Beretta Molla, re Baldovino del Belgio, Sophie Scholl della Rosa Bianca, Jerome Lejeune e naturalmente Carlo Casini
A Firenze, come ha detto la presidente nazionale Marina Casini, il Movimento per la Vita torna per «far crescere un volontariato sempre più coinvolgente, costruttivo, propositivo ed efficace, capace di portare la cultura della vita nella società e, al tempo stesso, in grado di essere all’altezza delle sfide di questi nostro complesso tempo».