Milano. L’arte in ospedale: Poldi Pezzoli con Humanitas, la bellezza che cura
Ritratto di dama di Piero del Pollaiolo, Madonna con il Bambino di Sandro Botticelli, Autoritratto in un gruppo di amici di Francesco Hayez: da ieri queste e altre opere, conservate al Museo Poldi Pezzoli, animano le pareti dell’ospedale Humanitas San Pio X, arricchendo sale d’aspetto e ambulatori per dare sollievo ai pazienti. Si chiama “Il Poldi Pezzoli in Humanitas” ed è il terzo tassello del progetto “La Cura e la Bellezza”, iniziato negli ospedali Humanitas di Bergamo con le opere d’arte dell’Accademia Carrara e proseguito all’Irccs di Rozzano con la Pinacoteca di Brera.
Sono 12 le opere d’arte selezionate: di ciascuna, è stato scelto un dettaglio significativo, riprodotto ingrandito sulle pareti ospedaliere. L’arte esce così dal suo contesto per accompagnare l’attesa e la permanenza in ospedale di pazienti e caregiver, ma anche per rendere più accogliente il luogo di lavoro per i professionisti dell’ospedale. E così, il volto rassicurante del Ritratto di dama del Pollaiolo accoglie i pazienti all’ingresso dell’ospedale; un dettaglio del volto del Ritratto di donna di Giovanni Martinelli accompagna chi si dirige verso l’area di Radiologia e Radioterapia, dove le mani della Madonna e dell’Arcangelo Gabriele, tratte dall’Annunciazione del Sassoferrato, fanno sentire al sicuro chi aspetta il trattamento.
Negli ambulatori di Oculistica, un giovane Hayez nel suo Autoritratto in un gruppo di amici sorride nell’unico ritratto di sé dove indossa un paio di occhiali. «“La Cura e la Bellezza” è il modo con cui Humanitas vuole stare vicino ai propri pazienti e collaboratori. E non a caso: la bellezza, infatti, è uno degli elementi che guida la modalità con cui realizziamo gli spazi di cura, normalmente deputati a essere funzionali e sicuri. Lo facciamo perché il bello può fare stare meglio chi entra in ospedale», afferma Gianfelice Rocca, presidente di Humanitas.
In questa edizione del progetto c’è una novità: al Museo Poldi Pezzoli, sono conservati anche oggetti da collezione, come ceramiche e orologi. Riproduzioni delle cosiddette “galanterie”, piccole statuite raffiguranti personaggi della Commedia dell’arte, usate nel ‘700 come centrotavola, oggi decorano le pareti della mensa del personale; invece, gli orologi da taschino della più importante collezione di orologeria antica in Italia spiccano nel lungo corridoio della Piramide dell’ospedale, come metafora dell’attesa.
Le immagini ad altissima risoluzione sono state stampate su uno speciale wallfilm che riproduce l’effetto materico delle tele, facendo risaltare pennellate e piccole crepe. Il progetto mantiene intatti gli elementi di funzionalità dell’ospedale: luci, regolatori di temperatura, estintori, uscite di sicurezza e monitor sono stati infatti incastonati tra le opere. Ogni riproduzione è accompagnata da una didascalia in italiano e in inglese e un Qr code che rimanda al sito del progetto; inoltre, alcuni operatori dell’ospedale, grazie alle guide del museo, sono diventati a loro volta guide per i visitatori, a cui spiegano il significato delle opere.
«L’incontro tra la collezione del Poldi e gli spazi di Humanitas propone una prospettiva diversa sull’ospedale, dove la bellezza e la condivisione di emozioni diventano un sostegno per chi vi entra e per l’esperienza di cura» ha aggiunto la direttrice del Museo Poldi Pezzoli, Alessandra Quarto.