Liguria. Corte costituzionale: no a dirigenti sanitari pubblici in strutture private
Sarà vietato da oggi per i dirigenti sanitari in Liguria di operare come liberi professionisti presso strutture private accreditate, come invece era stato consentito dalla legge regionale numero 20 del 2023, in via transitoria e soltanto fino al 2025. A deciderlo è stata la Corte costituzionale, con la sentenza n.153 del 2024, con la quale è stata dichiarata illegittima una parte dell’articolo 47 della legge della Regione Liguria del 28 dicembre 2023. In quella parte dell’articolo si consentiva alle strutture private accreditate, anche soltanto in parte, con il Servizio sanitario regionale di impiegare medici dipendenti dal Servizio sanitario nazionale che avessero optato per l’attività di liberi professionisti intramuraria.
Nel motivare la propria sentenza la Corte costituzionale ha affermato che l’articolo 47 della legge della Regione Liguria del 28 dicembre 2023 contraddiceva un principio fondamentale in materia di tutela della salute, vincolante per tutte le Regioni, quello che vieta ai medici, che abbiano scelto di lavorare esclusivamente per il servizio sanitario regionale, di svolgere l’attività di libero professionisti presso strutture sanitarie private accreditate. Anche quando infatti - è stata sempre la Corte costituzionale a dirlo - è stato necessario, per il direttore generale di ospedali pubblici, per carenze interne, impiegare medici che lavorassero per il sistema sanitario regionale come liberi professionisti sono state sempre escluse le strutture private accreditate.
La Regione Liguria ha risposto alla sentenza della Corte costituzionale spiegando che la norma che consentiva ai medici pubblici di operare nelle strutture private accreditate era stata introdotta perchè esisteva una necessità urgente, dopo il periodo Covid, di ridurre le liste di attesa e che si trattava di un contesto particolare e temporaneo.