Maternità. Da “Progetto Gemma” a “Vita nascente”: così si previene l’aborto
I programmi a sostegno della maternità hanno dimostrato di poter avere un impatto significativo e raggiungere risultati importanti a favore delle donne. Diversi progetti realizzati in tutta Italia nel corso degli anni ne hanno confermato un’efficacia concreta, che va ben oltre al di là di vuote ideologie. A fare da apripista è stato il progetto Gemma della Fondazione Vita Nova, diventato ormai un punto di riferimento. Attivo da trent’anni, è un servizio di adozione prenatale “a distanza ravvicinata” della durata di 18 mesi, rivolto a donne in condizioni economiche difficili che vogliono portare a termine la gravidanza. Le domande, dopo una prima analisi e scrematura dei casi, vengono inoltrate alla Fondazione da un Centro di aiuto alla vita, per iniziare un procedimento che permette di definire al meglio un piano individuale personalizzato, per promuovere la crescita personale della madre e la sua indipendenza, per garantire l’accesso a supporti economici stabili e per sostenere il suo percorso di auto-sviluppo. Ogni donna ammessa al programma riceve ascolto, aiuto e un sostegno continuativo di 200 euro mensili per 18 mesi, per un totale di 3.600 euro.
Le risorse arrivano da singoli o gruppi (parrocchie, classi ma anche amici) che per il periodo stabilito “adottano” una mamma, garantendo il versamento dell’assegno mensile a suo favore. Le richieste per beneficiare di Progetto Gemma devono avvenire entro la dodicesima settimana non compiuta di gravidanza (tranne casi di oggettive difficoltà sopravvenute e di rischio aborto). Fondazione Vita Nova, ricevute le richieste, valuta i casi con una Commissione di Valutazione e poi abbina la richiesta con un adottante, che verrà costantemente aggiornato sulla storia e sulla serenità della mamma, in base ai colloqui costanti tenuti dai Centri di aiuto alla vita locali.
I numeri sono significativi: nel 2021 le mamme aiutate con Progetto Gemma sono state 360, nel 2022 sono state 401 e 297 nel 2023, naturalmente sia italiane sia straniere. In circa trent’anni, dalla nascita del progetto (maggio 1994) al 31 dicembre scorso, i bambini aiutati sono stati precisamente 25.004.
Su un fronte istituzionale, in Piemonte, nel corso del 2023, è stato invece sperimentato un nuovo progetto, promosso direttamente dalla Regione. Malgrado le polemiche, il fondo Vita nascente ha permesso alle associazioni di tutela materno-infantile e ai servizi sociali di seguire concretamente 478 madri con i loro bambini. Entrando nei dettagli, 449 madri sono state aiutate dalle associazioni pro-life, mentre altre 29 sono state seguite dai servizi sociali. Hanno beneficiato di un supporto non insignificante: in un anno sono stati distribuiti oltre 300.000 pannolini e più di 250 passeggini, ma anche sostegni finanziari per spese specifiche, forniture dirette di abbigliamento, latte artificiale, scarpe, kit per neonati, omogeneizzati e prodotti per l’avvio dello svezzamento, così come giocattoli, culle, seggiolini auto, vaschette per il bagnetto e buoni spesa. In aggiunta, hanno ricevuto assistenza finanziaria per coprire i costi di affitto, bollette, riscaldamento, acquisto di pellet, oltre a spese legate all’inserimento dei figli in strutture di accudimento temporaneo, asili, scuole per l’infanzia e servizi di babysitting.
Sono state inoltre finanziate visite con specialisti come ginecologi, ostetriche, psicologi, nutrizionisti, pediatri, dentisti, infermieri, logopedisti e osteopati. Sono stati erogati anche contributi per le mense scolastiche, i trasporti pubblici, corsi per la patente di guida necessari per motivi lavorativi, assicurazioni auto e tirocini per il reinserimento lavorativo post gravidanza. Per il 2023, il progetto è stato sostenuto da 400.000 euro di risorse regionali, mentre con il bando 2024 i fondi sono più che raddoppiati, arrivando a un milione di euro: di questi, 940.000 sono destinati alle future mamme attraverso le associazioni mentre 60.000 sono impiegati dai servizi sociali per i progetti legati al parto in anonimato.