Stati Uniti. In marcia per la vita a Washington
In tanti, circa 500mila, sono arrivati a Washington per la marcia della vita, numero 42, con partenza alle 19 italiane. L'iniziativa si ripete ogni anno per ricordare la sentenza con cui la Corta suprema Usa, nel 1972, legalizzò l’aborto a livello federale. "Every Life is a Gift": Ogni vita è un dono. Così ha scritto Papa Francesco in un tweet sul profilo inglese dell'account Pontifex. Il messaggio, seguito da #marchforlife, è stato inviato in sostegno occasione della Marcia per la Vita di Washington.
"La Chiesa non può e non vuole rimanere ai margini della lotta per un mondo migliore - ha detto il cardinale Sean O'Malley nell'omelia durante la Messa della Vigilia nazionale di preghiera per la vita. -. Nel nostro Paese la gente ha lottato insieme per sconfiggere il razzismo. L'impegno per i diritti umani e la solidarietà ha messo insieme le persone che credono che sia possibile 'riparare il mondo', per usare un'espressione ebraica. E noi ci battiamo per il diritto alla vita. We shall overcome" . Oltre 1.000, tra vescovi, sacerdoti, seminaristi e novizi, hanno preso parte alla processione d'ingresso di questa Messa.
Nonostante la camminata si concentri soprattutto sull’interruzione di gravidanza, infatti, la sua portata si è estesa fino a farne una manifestazione di supporto alla vita umana in ogni sua forma.
Alla vigilia varie diocesi hanno organizzato marce che celebrano «la bellezza di ogni vita, dal concepimento alla morte naturale». A Los Angeles il 17 gennaio vi hanno preso parte 15mila persone.
«Nella visione cristiana ogni vita umana è preziosa – ha detto l’arcivescovo Josè Gomez –, celebriamo questa visione che ci chiama ad agire, amare la vita e proteggerla in ogni sua fase e condizione».