Il caso. L’Inps cancella madre e padre
"Ma quale articolo di legge è stato applicato? Caro direttore, ho appreso che si sta giustamente polemizzando sulla vicenda della modifica dei moduli di iscrizione alla scuola dell’infanzia della voce padre-madre con genitore-genitore. Ma senza polemiche, silenziosamente, il grande Istituto dell’Inps ha già applicato tale teoria. Dovendo compilare il modello AP70 per una pratica di invalidità civile, ho rilevato con grande meraviglia che tali termini sono già stampati per la sottoscrizione, in presenza di minore. E cioè genitore 1-genitore 2. Quale articolo di legge ha applicato l’Inps, peraltro così severo nei confronti di leggi e decreti?"Teresa Aspesi SamarateUna bella domanda, quella posta dalla lettrice Teresa Aspesi. Per rispondere alla quale ci siamo rivolti direttamente all’Inps, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, in particolare all’ufficio stampa, addetto alle comunicazioni. Il modulo in questione, da compilare per ottenere la concessione dell’invalidità civile e delle relative erogazioni, in effetti per i minori recita proprio così: genitore (1°) e genitore (2°) . Una scoperta che – va detto – ha lasciato sorpresi gli stessi (gentilissimi) responsabili dell’ufficio stampa, che martedì non ne sapevano niente. E tanto meno sapevano spiegare quando e perché il modello AP70 fosse stato modificato. Due informazioni non banali, poiché se la dicitura risalisse ad anni fa, quando ancora nessuno avanzava la balzana pretesa di cancellare dal dizionario le parole 'madre' e 'padre' (accusate di omofobia) per sostituirle con dei succedanei asessuati, la cosa non puzzerebbe di bruciato... Ieri la risposta: «Il modulo è stato modificato il mese scorso». Nell’Inps ci sono persone addette alla modulistica ed è difficile risalire a chi lo ha elaborato, ma noi proviamo a insistere: chi può aver deciso di usare una terminologia che nessuna normativa si è sognata di accettare e rendere ufficiale, specie in documenti tanto importanti come quelli del nostro Ente di previdenza nazionale. «Il modulo è stato elaborato sotto consiglio dei responsabili del settore invalidità civile».
Motivo? «Nessuna dietrologia ideologica – assicurano all’Inps – è stato fatto per praticità». Scrivere 'padre' e 'madre' sarebbe cioè poco pratico? La domanda risulta fastidiosa e resta senza risposta: «Lo guardi e capirà: è stato fatto per praticità». Sarà. Lo abbiamo guardato e ancora quel genitore (1°) e genitore (2°) ci è apparso squallido, triste e per nulla pratico, con quelle parentesi e quei numeri dietro i quali è così difficile riconoscere il volto di nostra madre e nostro padre. Apprezziamo il sincero tentativo di dare una spiegazione e anche l’imbarazzo di chi ci provava, ma non ne condividiamo l’ottimismo: chi ha cambiato questi moduli non lo ha fatto «per praticità» e tanto meno «per caso, senza particolari motivi», la scelta sembra nettamente orientata. I vertici Inps certamente non se ne sono accorti, ma adesso potranno tornare alla normalità.