Vita

Aborto. «Meno aborti? Ma non si considerano le pillole»

venerdì 17 ottobre 2014
«La Relazione ministeriale sulla attuazione della legge 194 per il 2012 e il 2013, nella linea dei precedenti rapporti annuali, si compiace per la diminuzione degli aborti legali, ma ignora che tale diminuzione è causata anche da una enorme riclandestinizzazione dell’aborto, dovuta all’uso esteso di varie pillole eventualmente abortive impropriamente dichiarate esclusivamente contraccettive». Lo afferma Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita. «Ma è scientificamente dimostrato che le varie pillole “del giorno dopo” e “dei cinque giorni dopo” se vengono utilizzate a fecondazione già avvenuta o nei due giorni che precedono l’ovulazione, non prevendono la fecondazione ma impediscono l’annidamento dell’embrione già formato, continua. «Poiché, secondo informazioni giornalistiche annualmente sono vendute non meno di 5400.000 confezioni di queste pillole, si può ragionevolmente ritenere che la somma degli aborti illegali e clandestini è tutt’ora molto più elevata di quello che sembra perché molti sono gli aborti talmente clandestini da essere completamente occulti e inconoscibili. «Molti sono dunque gli aborti clandestini ma c'è anche chi vorrebbe rendere clandestino anche il concepito sostenendo che egli non esiste fino al momento dell’impianto in utero, una settimana circa dopo la fecondazione. Fortunatamente non è questa la posizione del ministro, che, pur non affrontando il problema qui segnalato, manifesta l’intenzione di difendere la vita concepita mostrando attenzione all’opera dei consultori familiari. «È una pista da sempre seguita dal Movimento per la vita le cui proposte concrete di riforma dei consultori, più volte rese note, saranno al più presto presentate di nuovo al ministro della Salute. Di cui apprezziamo il passo compiuto inviando un questionario ai consultori. Il fatto che il numero dei colloqui con le donne che hanno chiesto l’Ivg risulti superiore al numero dei documenti rilasciati per autorizzare l’aborto potrebbe essere il sintomo di una efficacia preventiva anche a gravidanza in corso che potrebbe essere migliorata attraverso un sistematico contatto con i Centri di aiuto alla vita. «I Cav hanno aiutato a nascere nel 2012 16mila bambini e 17mila nel 2013» conclude Casini. «Sarebbe bello se la prossima Relazione ministeriale potesse dirci non solo quanti bambini vengono abortiti ma anche quanti bambini sono stati salvati da uno Stato che, pur avendo rinunciato a vietare e punire, non può e non deve rinunciare a difendere i nascituri in alleanza con le loro madri». Forum associazioni familiari. «Dalla Relazione emergono importanti novità ma anche vecchi trucchetti» commenta Francesco Belletti, presidente del Forum. «La novità veramente importante riguarda l’obiezione di coscienza, da tempo sottoposta ad un tiro incrociato. Dalla Relazione risulta in modo incontrovertibile che “non emergono criticità nei servizi di Ivg”. Anzi. Ogni ginecologo non obiettore, lungi dall’essere sottoposto a ritmi di lavoro intollerabili, come vorrebbe Zingaretti, pratica mediamente 1,4 aborti ogni settimana. L’attacco all’obiezione (che ha molte sfaccettature, come dimostra il caso di Voghera) non ha dunque alcun fondamento organizzativo ma si conferma come squisitamente ideologico. «Ma di trucchetti che servono soltanto a gettare fumo negli occhi ce ne sono molti. Sul numero degli aborti, ad esempio. Nella relazione, elaborata dall’Istituto superiore di sanità, si afferma che proseguirebbe la diminuzione: nel 2013 si sarebbero registrati 102.644 aborti rispetto ai 107.192 del 2012. Peccato che i dati dell’anno scorso sono provvisori e gli altri definitivi e che tra i due tipi c’è sempre una differenza di qualche migliaio di Ivg. Diminuzione tutta da verificare, dunque. soprattutto se si tiene conto del contemporaneo crollo delle nascite che segna una diminuzione di 15mila nuovi nati l’anno. «E tutto questo senza considerare il ricorso alle pillole del giorno dopo, sempre più massiccio e privo di riscontro. Centinaia di migliaia di confezioni vendute ogni anni che causano potenzialmente migliaia e migliaia di aborti non censiti e non inseriti nel computo. «Più che di attacchi all’obiezionedi coscienza, quindi, c’è bisogno oggi di potenziare i percorsi nascita» conclude Belletti.«Sono disponibili le Regioni, a cominciare dal Lazio e da Zingaretti, a mettere a sostegno della natalità le stesse risorse oggi impegnate per le Ivg?»