Cerco famiglia. Sos per tre bambini: la vita grama di Pietro, Alessia e Agnese
Pietro e Alessia non chiedono la luna, cercano solo un papà e una mamma che vogliano loro bene. I due fratelli di 10 e 8 anni vivono da sempre con i nonni (i genitori sono andati via e non li vedono da anni) che, per l’età avanzata, non riescono a seguire quei due nipoti svegli e intelligenti che crescono in fretta. La lontananza dai genitori riesce loro sempre più difficile da sopportare e la mancanza di una famiglia unita porta Pietro a crisi di ribellione e Alessia a chiudersi in lunghi silenzi, a non parlare più con nessuno. Per loro si cerca una coppia accogliente e affettuosa che sappia dargli serenità: una famiglia solida e generosa che li possa accogliere entrambi. Pietro e Alessia, infatti, hanno sempre vissuto insieme e sono unitissimi. Si aiutano a vicenda a superare una realtà così diversa da quella sognata. La famiglia dovrebbe risiedere a Milano o hinterland per consentire ai fratelli di incontrare i nonni.
Anche con Agnese la vita non è stata generosa. Dieci anni, ha vissuto per i primi tre anni con i genitori, ma in una situazione di grande disagio. Poi, a 6, la mamma se ne è andata di casa, e Alessia di fatto è rimasta sola perché gli zii ai quali era stata affidata, non sono riusciti a prendersi cura di lei con le dovute attenzioni.
Ora la ragazzina vive da due anni in una comunità. Per farla crescere serena si cerca una famiglia che abiti possibilmente a Milano o hinterland e che sia disposta ad accoglierla con affetto e seguirla con pazienza, Alessia infatti ha difficoltà di apprendimento e di linguaggio e dovrà sottoporsi a sedute di logopedia.
Info: Ufficio affidi del Cam, via Vincenzo Monti 11, 20123 Milano(chiedere di Franca Assente). Tel.: 02.48513608, dal lunedì al venerdìDalle 9.30 alle 12.30; email: affidi@cam-minori.org
In Burkina Faso Dina non vuole mendicare
La storia di Dina è quella di tanti bambini che vivono in Burkina Faso, un piccolo stato dell’Africa occidentale tra i più poveri al mondo, agli ultimi posti per indice di sviluppo e accesso all’istruzione. Dina ha 11 anni e vive in un villaggio lontano dalla capitale, Ouagadougou.
È figlia unica e i suoi genitori sono separati. Senza un lavoro stabile, non riescono a provvedere ogni giorno alle necessità della famiglia. Dina è una bambina contesa tra padre e madre al punto che spesso non sa dove e con quale dei genitori passerà la notte. Il padre di Dina gira per la città mendicando e con il poco che raccoglie riesce a stento a garantirle un pasto al giorno. Impossibile per lui permettersi di pagare le spese scolastiche, una quota annuale pari a poco più di 3 euro. Dina, che per arrivare a scuola deve percorrere alcuni chilometri a piedi, non frequenta regolarmente e non è riuscita a terminare il trimestre per il mancato pagamento delle tasse scolastiche. Ora rischia di dover lasciare la scuola e di mendicare insieme al padre o aiutare la madre in qualche attività saltuaria che possa portare del reddito. Il sostegno a distanza diventa un’opportunità per lei e per la sua famiglia, per poter proseguire e concludere il percorso scolastico, frequentando una scuola adeguata, a misura di bambino, con una mensa, latrine e acqua potabile. Il contributo per il sostegno a distanza di Dina è di 310 euro all’anno, versabili in una unica soluzione o in rate.
Ciai, ong che dal 1968 lavora in Italia e nel mondo con progetti di cooperazione specifici per l’infanzia, è presente in Burkina Faso con vari interventi e una nuova sfida educativa: per 3mila bambini tra i 6 e gli 11 anni saranno costruite 10 scuole nei villaggi rurali, offrendo così la possibilità di studiare e crescere nella libertà di pensiero.
Info: Ciai, email: sad@ciai.it