La storia. Ai box con Pecco Bagnaia: il gran premio dei piccoli pazienti oncologici
Pecco Bagnaia, la moglie Domizia, i bambini e i ragazzi di Casa Ugi, i genitori e i medici al Gp di San Marino a Misano Adriatico
«Pensavo fossi più basso!» esclama con schiettezza uno degli otto bambini pazienti oncologici di Casa Ugi e dell’Ospedale Regina Margherita di Torino che sono stati ospiti di Pecco Bagnaia al Gran Premio MotoGp di San Marino di domenica 8 settembre (dov’è poi arrivato secondo). «Valentino è ancora più alto», gli risponde il campione. Un piccolo scambio di battute che restituisce la bellezza di un weekend davvero speciale.
Il rapporto tra Bagnaia, la moglie Domizia, il Pecco Fan Club, e l’organizzazione di volontariato Casa Ugi (Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini) si consolida di anno in anno. «Sono vicini alle nostre famiglie: vanno a trovare i bambini in ospedale e giocano con loro, ma ci supportano anche in attività di divulgazione e sensibilizzazione durante tutto l’anno», racconta Domenico De Biasio, vice direttore esecutivo di Casa Ugi e responsabile delle attività e dei progetti per famiglie. «Avevamo già fatto una piccola tappa a Misano l'anno scorso, però quest'anno è stata strutturata in modo tale che potessero venire più bambini, e soprattutto che potessero venire anche alcuni ragazzi ancora in terapia», racconta con soddisfazione De Biasio.
Bagnaia in azione al Gp di San Marino - Ansa
A vivere il magico momento della gara è stato un gruppo di otto giovani tra gli 8 e i 17 anni, seguito dal reparto di Oncoematologia pediatrica del Regina Margherita che stanno affrontando le cure o le hanno concluse. Una trasferta resa possibile grazie alla sinergia dell’Ospedale e Casa Ugi, che da anni offre servizi di assistenza, ospitalità, e sostegno alla ricerca e alla cura.
«Non solo i ragazzi e le famiglie hanno avuto la possibilità di vivere il circuito, che è già un’esperienza che capita una volta nella vita, ma perfino di andare nel backstage», racconta De Biasio che ha partecipato al weekend. «Per i bambini avere quel pass, è stato come essere dei vip: avevano corsie preferenziali, hanno mangiato in tavoli riservati, sono stati proprio coccolati in tutto e per tutto». Il responsabile tiene a sottolineare l’atmosfera di estrema accoglienza e familiarità che è stata riservata loro. «Sabato abbiamo visto la gara Sprint e poi i ragazzi hanno avuto l'opportunità di stare molto tempo nel box Ducati, dove Pecco ha raccontato loro alcune curiosità e ha risposto a tutte le domande, fino all’ultima».
Un momento emozionante anche per i genitori che si sono potuti godere un’esperienza particolare staccando dal quotidiano. «È stato un incontro senza orari, che non è affatto una cosa scontata. Anche perché era il giorno precedente a una gara importantissima, a cui la domenica abbiamo assistito dalla tribuna». Una giornata da campioni in cui hanno prevalso entusiamo e andrelina e in cui il lavoro di squadra svolto con l’équipe medica è stato fondamentale. «Erano presenti due dottori, altrimenti non avremmo mai potuto portare dei ragazzi in piena terapia: ognuno ha fatto la sua parte, come nelle migliori famiglie».
Giornate come queste sono importanti perché a livello psicologico sono in grado di dare a questi giovanissimi pazienti una grandissima carica. «Uno di loro mi ha detto: “Nella sfortuna mi sento fortunato, perché una cosa del genere non avrei mai potuto farla”». Soprattutto poterlo fare con la famiglia Bagnaia, che si è sempre dimostrata vicino ai piccoli. Grazie alle donazione ricevute dagli invitati al matrimonio di Pecco e Domizia, che lo scorso luglio hanno scelto come regalo di nozze Casa Ugi, verrà finanziata una nuova palestra nell’ospedale.
Non mancheranno altri appuntamenti: «Ho già parlato con Domizia per la campagna nazionale di Fiagop di fine settembre “Accendi d'Oro, Accendi la speranza” al fine sensibilizzare nella lotta al cancro pediatrico». E visto il successo, non si potrà che scendere in posta anche il prossimo anno.