L'allarme. La discesa verso l’eutanasia per i minori
Eutanasia su minori, perché no? Sembra questa l’ineluttabile conclusione dei percorsi legislativi intrapresi da diversi Paesi che si sono dotati di leggi per introdurre eutanasia e suicidio assistito a determinate condizioni. Una strada segnata, percorsa a diverse velocità ma la cui meta è sempre la stessa: la morte procurata di bambini e adolescenti malati previo il loro consenso o quello dei genitori.
Il record lo fa segnare il Canada, dove l’eutanasia è legale dal giugno 2016, dopo che la regione del Quebec aveva fatto da apripista nel 2014. È trascorso poco più di un anno e il dibattito sull’applicazione dell’eutanasia ai bambini è già accesissimo. Risale a fine ottobre un report della Società di pediatria canadese nel quale non si esclude la possibilità di aggiornare la legge alla luce di due soli requisiti: salvaguardare il minore da possibili abusi e valutare attentamente con i genitori la sua capacità di prendere decisioni attraverso un team di consulenti qualificati (psichiatri, psicologi, bioeticisti). Come dire: fate pure, ma con cautela. Il documento della Società di pediatria è la base per una più ampia analisi del problema che il governo canadese ha richiesto e che dovrebbe essere discussa dal parlamento entro la fine del 2018.
Nel documento si fa anche riferimento a un questionario sottoposto ai pediatri, che ha visto rispondere un totale di 1.050 medici. Tra loro, 35 hanno dichiarato di aver avuto negli anni passati discussioni esplorative direttamente con 60 minori in tema di eutanasia. Sono stati invece 9 i pediatri che hanno affermato di aver ricevuto richieste esplicite di accesso all’eutanasia da un totalÀÀe di 17 minori. Ben 118 invece hanno riportato notizie circa valutazioni sull’eutanasia con i genitori dei pazienti, per un totale di 419 casi. Numeri che sembrano voler dire chiaramente che l’eutanasia su minori non è più un tabù – ribadiamo: dopo solo un anno dall’approvazione della legge – e che dunque sarebbe ora di affrontare la questione a livello parlamentare.
La Colombia non è stata tanto veloce quanto il Canada, ma è andata dritta al sodo: l’eutanasia su minori non è infatti oggetto di una discussione aperta ma è stata di fatto già introdotta da una recentissima sentenza della Corte costituzionale. La legge colombiana risale al 2015 e adesso, dopo neppure tre anni, al governo i giudici richiedono di varare un provvedimento che traghetti fino alla nuova versione della legge, che entro due anni, per invito della stessa Corte, dovrà essere approvata dal parlamento. Nel nuovo testo i parlamentari colombiani dovranno inserire la possibilità per i minori di accedere all’eutanasia, per essere risparmiati da trattamenti crudeli e disumani, come ha stabilito la Corte esprimendosi sul caso di un minorenne per il quale i genitori avevano chiesto una valutazione circa l’applicabilità della legge attualmente in vigore. Di «passo gravissimo» ha parlato monsignor Elkin Fernando Álvarez Botero, vescovo ausiliare di Medellín e segretario generale della Conferenza episcopale della Colombia (Cec), presentando una nota ufficiale firmata da Oscar Urbina Ortega, arcivescovo di Villavicencio, e da Ricardo Tobón, arcivescovo di Medellín, rispettivamente presidente e vicepresidente della Cec.
In Belgio la legalizzazione dell’eutanasia risale al 2002 – primo Paese al mondo – e il percorso verso l’allargamento ai minori è stato molto più lento, dando comunque i suoi frutti concreti. La limitazione sulla base dell’età è stata rimossa nel 2014 e nel settembre 2016 si è registrato il primo caso di un diciassettenne malato terminale, vittima della "morte a richiesta". Nel febbraio di quest’anno si è registrato il secondo – e per il momento ultimo – caso di eutanasia su minore, per il quale però non sono stati resi noti i dettagli sull’età del paziente e la patologia di cui soffriva.
Quando si parla di eutanasia su bambini è impossibile non ricordare il Protocollo di Groningen, elaborato in Olanda dal dottor Eduard Verhagen nel 2005, tre anni dopo l’approvazione della legge olandese. Secondo il Protocollo, è lecito sopprimere un neonato in base alle aspettative di vita e alle sofferenze che può trovarsi ad affrontare. Nel 2015 e nel 2016 l’Associazione pediatri olandesi (Nederlandse Vereniging voor Kindergeneeskunde, Nvk) si è espressa ripetutamente a favore dell’abbassamento del limite di età per l’accesso all’eutanasia (che anche in Olanda è legale dal 2002), già portato prima a 16 e poi a 12 anni. Secondo i pediatri, questo potrebbe risolvere i problemi che i medici si trovano ad affrontare quando devono trattare casi di bambini gravemente malati.
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