Il “popolo della vita”. «Uno sguardo sull’uomo che continua a ispirarci»
Carlo Casini con il figlio Marco, oggi cinquantenne
Ancora messaggi per ricordare Carlo Casini: Anna e Alberto Friso, coordinatori della rete degli Amici di Carlo Casini, continuano a raccogliere testimonianze delle persone più diverse, tutte segnate dalla stessa gratitudine. Le puntate precedenti (tutte su Avvenire.it/Vita, nella sezione Mpv) sono datate 26 marzo, del 2, 16, 23 e 30 aprile, 7, 14, 21 e 28 maggio.
Ho incontrato Carlo Casini nel 2018. Era con l’amatissima moglie Maria e con la figlia Marina. La malattia lo aveva colpito, ma era molto sereno e fui profondamente toccata dal suo sorriso accogliente, coinvolgente e contagioso. Il garbo, l'amabilità e un’intelligenza acuta, trasparivano dal suo sguardo e dall'attenzione con cui si rivolgeva all'interlocutore. La dolcissima moglie Maria era sempre al suo fianco. Erano tangibili l'armonia e l'amore che si manifestavano in ogni loro gesto. Mi resi conto che mi trovavo di fronte a una meravigliosa famiglia. Sono rimasta piacevolmente colpita da questo cerchio magico e piano piano, prima con curiosità e poi con sempre maggior desiderio di conoscerlo, di approfondire le mie acquisizioni, di nutrire il mio animo di verità e amore, ho iniziato a leggere i suoi scritti e gli scritti che lo riguardano. Carlo Casini ha vissuto davvero il Vangelo. Queste letture rendono Carlo vicino e mi aiutano a migliorare nel comunicare con chi soffre o si trova in un momento di fragilità anche psicologica, trovando le parole, i gesti e lo sguardo che rendono tangibile la mia premura verso l'altro. Spesso rifletto su quanto ha testimoniato e rimpiango di averlo conosciuto solo per poco tempo. Ma Carlo continua a essere presente tra noi. (Rosanna T.)
Non ho avuto la grazia di conoscere Carlo Casini di persona, ma lo sento vicino ogni giorno e lo prego. Spesso mi capita di parlare con i volontari storici del Movimento per la Vita italiano, sparsi in tutta Italia, e tutti mi raccontano la loro esperienza con Carlo con una nostalgia struggente. Ha seminato frutti di vita eterna e sono grata a Dio per avercelo donato. Auspico anche io che la Chiesa possa riconoscere le evidenti prove della sua santità, perché è stato un profeta, perché specialmente in questi tempi storici abbiamo urgente bisogno di testimoni come lui, che ci mostrino come coniugare l’impegno civile e spirituale, e che ci ricordino come incarnare, anche da laici, una vita dove “misericordia e verità s’incontreranno”. (Eleonora O.)
Anche a distanza di anni, con tutte le associazioni ecclesiali presenti in Italia, dobbiamo riconoscere a Casini il grande apporto in termini di visione proprio per non aver mai smesso di ricordarci che “prima di tutto è la Vita”. Come non essergli grati per il suo essere e il suo pensiero che spronano a mantenere alta l'asticella di fronte a valori quali l'identità dell'embrione che, non a caso, anche la scienza riconosce essere “uno di noi”; come non essere d'accordo con lui sul conseguente rifiuto della Ru486. E come non schierarsi con lui sul netto dissenso alla guerra e alla pena di morte. Idee queste che rappresentano il suo umile, autorevole dono anche allo stesso Magistero della Chiesa. (Anna F.)
Abbiamo un protettore in Paradiso. Con la sua intercessione faremo “grandi cose”: Carlo prega per noi!» (Renzo M.)
Carlo Casini ha saputo ispirare tanti. Che dono è stato ed è. (Monia P.)
Carlo è stato e sarà sempre la nostra guida materiale e spirituale. (Maria Z.)
La testimonianza di Carlo Casini è quella di una sicura via di santità. (Chiara I.)
Il fatto che Carlo Casini fosse amico personale di Papa Giovanni Paolo II e anche di Madre Teresa di Calcutta non è affatto sorprendente, dal momento che i “santi viventi” si riconoscono sulla terra! Carlo è nella pienezza della gioia con i santi e gli angeli in Cielo che lo hanno accolto in mezzo a loro. (Jor-El G. e Margaret H.)
Ho incontrato molte volte Carlo: quando veniva agli incontri che organizzavamo nel territorio e nei convegni nazionali del Movimento per la Vita. La gentilezza e la fermezza erano due sue caratteristiche insieme all’acuta intelligenza, alla spiccata competenza e alla grande umiltà. Sapeva trasmettere cose importanti e complesse in maniera semplice, in modo che tutti potessero capire e sentirsi partecipi. Era ricco di umanità e dotato di un carisma eccezionale. Il suo pensiero è tutt’ora attualissimo. Era un vaso traboccante di sapienza, cultura, misericordia. Con ogni persona che incontrava viveva quell'amore che ama per primo, ama tutti, ama anche quando è difficile, ama il nemico, ama concretamente... Mi dispiace per chi non lo ha incontrato di persona, anche se c'è sempre la possibilità di conoscerlo attraverso i suoi scritti, i video, tutto quello che ha seminato e soprattutto le testimonianze di tantissimi. (Luigina B. A.)
Leggendo le testimonianze su Carlo Casini mi è venuto un pensiero... Quanto è bella un’esperienza umana così traboccante di Vita da essere ricordati con gratitudine e amore, come se non si morisse mai... Carlo Casini, ha lasciato un segno che resterà per sempre. (Elena C.)
Sto leggendo i libri su Carlo Casini e ho terminato l’intervista “la storia privata” di Don Stefano Stimamiglio. È un libro affascinante. Che fortuna aver conosciuto da vicino Carlo, un vero testimone del Vangelo! In questo libro ho trovato la strada da seguire per il resto della mia vita. Grazie, Carlo! (Alessio V.)
Ho letto quanto avete scritto nei giorni scorsi su Carlo Casini del Movimento per la Vita: un'anima bella, che ha aiutato molti fiorentini. Io l'ho conosciuto quando avevo 17 anni. Mi portò da lui un amico; ero solo al mondo e vivevo in un'altra città. Casini ha lasciato un segno indelebile nelle vite di tante persone. La vita è un dono, incontrare Carlo per me lo è stato. Oggi, in una società egoista e indifferente, dove si amano gli oggetti e si usano le persone, c'è bisogno di più cattolici che s'impegnano in politica mettendo al centro i bisogni delle persone e i valori. Grazie Carlo Casini, per essere passato su questa terra. Proteggici da lassù. (Lettera al Direttore di “Avvenire”, inviata da Mario Grosso, di Gallarate, Varese, e pubblicata il 19 maggio 2024)
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