Il libro. A Roma la presentazione degli “Slalom” di Salvatore Mazza
Salvatore Mazza
«Tre lettere possono cambiare la vita. Rovesciarne in pochi secondi la prospettiva. Perché non c’è niente da fare, per quanto uno pensi di essere “saggio” finisce che viviamo tutti un poco come Abraracourcix, il capo del villaggio gallico di Asterix: con la paura che un giorno il cielo possa caderci sulla testa, "ma domani – ci ripetiamo – no di sicuro". E invece succede che quel giorno arrivi, senza aspettare domani. E tutto ti rovina addosso. Bastano tre lettere: Mnd, che sarebbe l’acronimo (in inglese) di “malattia del motoneurone”. Questo il termine più corretto, in ogni caso si tratta della Sla, Sclerosi laterale amiotrofica; e non è piacevole – per usare un eufemismo – sentirsi dire che si tratta del male che ti ha colpito».
Un dettaglio della copertina del libro - .
È giovedì 20 settembre 2018, e sulle pagine di “è vita” compare la prima puntata di una nuova rubrica destinata a segnare una stagione di Avvenire, a calamitare l’attenzione quindicinale di un popolo crescente di fedeli lettori, ad accendere i riflettori sulla condizione dei disabili gravi. Quel giorno Salvatore Mazza dà inizio con le parole citate poco sopra al suo “Slalom”, che fino al dicembre 2022 creerà un appuntamento imperdibile per i malati di Sla come lui, le loro famiglie, medici, volontari, ricercatori, e tutti quelli che della Sclerosi laterale amiotrofica conoscevano a malapena l’esistenza.
Salvatore Mazza rivolge una domanda a papa Francesco durante un viaggio apostolico internazionale - .
Grazie alla scrittura lucida, ironica, asciutta, antiretorica del giornalista romano che era stato a lungo vaticanista di Avvenire – e anche presidente dell’associazione dei vaticanisti, per la sua esperienza e capacità di dialogo e di ascolto – la Sla e la condizione dei malati sono uscite dal cono d’ombra dell’informazione. Salvatore ci ha portati insieme a lui dentro il suo viaggio in una delle malattie più crudeli e inesorabili, raccontandoci tutto di sé, del progredire del male, della perdita una dopo l’altra delle sue abilità (ma non della scrittura, divenuta poi con il solo movimento delle pupille ad azionare la tastiera un capolavoro di stile e di giornalismo), ma anche della famiglia, dei suoi ricordi, delle scoperte quotidiane, e persino delle gioie in una vita sempre più faticosa che non gli avrebbe però mai strappato una pur legittima recriminazione.
Insieme a Giovanna Chirri al seguito di un viaggio del Papa - .
Ci ha tenuti per mano sino alla sua morte, improvvisa come può esserlo quella di un malato di Sla, il 26 dicembre 2022. La raccolta integrale delle sue rubriche è ora nel libro Slalom. Diario dalla Sla della collana "Pagine prime" che Vita e Pensiero cura insieme ad Avvenire. Nelle 200 pagine del volumetto (16 euro) c’è tutto questo, e molto più di quello che possiamo spiegare, ma che si intuisce dall’incipit di quella prima uscita. Ora si annuncia l’occasione per conoscere di persona il piccolo grande mondo di Salvatore Mazza: venerdì 15 marzo a Roma alle 18 nella Sala Capitanio dell’Istituto Suore di Maria Bambina in via Paolo VI (accanto al braccio sinistro del Colonnato di piazza San Pietro) il libro avrà il meritato debutto, con la partecipazione di chi Salvatore l'ha conosciuto e amato. Intervengono padre Federico Lombardi, che ha firmato la prefazione, il direttore della Sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni, la figlia di Salvatore, Giulia, giornalista anche lei, Javier Martinez-Brocal, presidente dell’Aigav (l’Associazione internazionale dei giornalisti accreditati in Vaticano), l’ex vaticanista Giovanna Chirri, celebre per lo scoop mondiale sulle dimissioni di papa Benedetto, Claudio Cresta, testimone diretto della Sla, il capo della Redazione romana di Avvenire Danilo Paolini, Paola Rizzitano, presidente di AiSla Lazio, e Mario Sabatelli, direttore del Centro clinico NeMO, moderati da Mimmo Muolo, vaticanista di Avvenire.
Per ordinare il libro di Salvatore Mazza si può cliccare QUI
Con la "squadra" di Avvenire alla Gmg di Sydney 2008 - .
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