Il film sull’aborto. «Unplanned» all’Ariston di Sanremo, è tutto esaurito
Una scena di Unplanned
Tutto esaurito al Teatro Ariston di Sanremo per la proiezione del film «Unplanned», storia vera di Abby Johnson, da dirigente della rete di cliniche americane per interruzioni di gravidanza Planned Parenthood ad attivista anti-aborto. Una pellicola che racconta un aspetto sinora taciuto della questione: il punto di vista di chi gli aborti li praticava (o, come in questo caso, li coordinava) ma poi ha preso coscienza della loro drammatica realtà, di ciò che sono e significano. Per questo suo effetto-verità, e per l’obiettiva qualità cinematografica del prodotto, il film (che per il contenuto impegnativo è visibile a chi ha più di 14 anni) è ormai un fenomeno nelle sale italiane dove viene proiettato in singoli eventi organizzati localmente, sempre affollati (e talora contestati, come accaduto a Pisa e a Bologna). In sala all’Ariston tra i 600 spettatori era presente anche il vescovo di Ventimiglia-Sanrermo Antonio Suetta.
«Una serata all'insegna della gioia – è il commento di Federica Picchi, alla guida dell’azienda che ha distribuito il film in Italia –. Unplanned, svelando la semplice verità delle cose, continua ad aprire i cuori di tutti coloro che si accostano alla storia». Tanti ragazzi nei giorni precedenti alla proiezione per le vie della città hanno invitato i loro coetanei al cinema». Alla proiezione hanno partecipato anche i vescovi delle diocesi vicine: Guglielmo Borghetti (Albenga-Imperia), Calogero Marino (Savona-Noli) e gli emeriti Vittorio Lupi (Savona-Noli) e Alberto Maria Careggio (Ventimiglia-Sanremo).