Vita

Scheda. I punti critici del nuovo Codice dei medici

mercoledì 2 aprile 2014
EutanasiaChiamiamola «trattamento»L’articolo 17 del Codice deontologico dei medici attualmente in vigore (e approvato nel 2006) è dedicato all’eutanasia. La parola compare nel titolo. Nella bozza del nuovo Codice viene sostituita dalla formula «Trattamenti finalizzati a provocare la morte». All’articolo 38 poi si parla di dichiarazioni anticipate di trattamento: il Parlamento non le ha ancora approvate ma nel nuovo Codice il medico «ne tiene conto».ProvettaLa legge 40 non esisteAll’articolo 44, dove si parla di fecondazione assistita, nel Codice del 2006 si precisa: «Alla coppia vanno prospettate tutte le opportune soluzioni...». Nella bozza della Fnomceo sparisce il termine «coppia»: «Il medico prospetta le opportune soluzioni...». Scomparsi anche i divieti previsti dalla legge 40 riguardo a «procreazione al di fuori di coppie eterosessuali stabili», «maternità surrogata», «pratiche su donne in menopausa non precoce», «fecondazione dopo la morte del partner».ObiezioneVia il termine «coscienza»Cambia l’articolo 22: il titolo «Autonomia e responsabilità diagnostico-terapeutica» diventa «Rifiuto di prestazione professionale». E se fino ad ora il medico «può rifiutare la propria opera» nel caso in cui siano «richieste prestazioni che contrastino con la sua coscienza o con il suo convincimento clinico», nel caso in cui il nuovo codice deontologico fosse approvato il rifiuto potrebbe essere consentito solo per «contrasto con i suoi convincimenti etici e tecnico-scientifici».GenderSesso e razza non bastanoAnche il gender entra nella bozza del nuovo Codice deontologico dei medici. All’articolo 3 viene introdotto il «rispetto della libertà e della dignità della persona senza distinzione alcuna, di età, sesso e di identità di genere» (attualmente la precisazione non compare).