4 febbraio. Giornata per la Vita, in campo l'Italia dalla parte dei più fragili
Un dettaglio del manifesto Cei-Avvenire per la Giornata, diffuso in tutte le parrocchie italiane
«Nella Giornata per la Vita salga da parte di tutte le donne e gli uomini, un forte appello all’impossibilità morale e razionale di negare il valore della vita, ogni vita. Non ne siamo padroni né possiamo mai diventarlo; non è ragionevole e non è giusto, in nessuna occasione e con nessuna motivazione». Lo scrive il Consiglio permanente Cei nel Messaggio per l’appuntamento ecclesiale di domenica 4 febbraio (sul tema «La forza della vita ci sorprende. “Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36)»), che resta uno dei più sentiti e diffusamente celebrati nelle parrocchie italiane, complice anche “l’effetto-simpatia” dei banchetti con le primule offerte sui sagrati e nelle chiese che li accolgono dai volontari del Movimento per la Vita che raccolgono donativi per le attività dei Centri di aiuto alla Vita.
L’impronta ecclesiale della Giornata ne orienta anche la proposta che non è solo associativa ma anche culturale e spirituale.
A Milano è Sant’Ambrogio a ospitare una Veglia per la vita la sera del 1° febbraio, alle 21, presieduta dall’abate della basilica monsignor Carlo Faccendini con le riflessioni di don Marco Gianola, cappellano del Policlinico. Nell’area attorno all’antico tempio legato alla memoria del patrono è attiva da qualche settimana una Casa di accoglienza per donne che hanno affrontato una maternità coraggiosa tra mille avversità e che nei locali ristrutturati ad hoc di una palazzina in un angolo del complesso hanno trovato non solo una camera ma anche una comunità accogliente che si prende cura di loro. L’iniziativa, fortemente voluta da Faccendini come gesto solidale della comunità di Sant’Ambrogio, è curata e seguita dal Centro aiuto alla Vita Mangiagalli, che sta celebrando i suoi primi 40 anni, sotto la direzione di Soemia Sibillo.
La diocesi di Teramo-Atri, guidata dal vescovo Lorenzo Leuzzi, ha scelto la chiave culturale organizzando un convegno scientifico sabato 3 e per domenica 4 una giornata per le famiglie. La vigilia della Giornata appuntamento a Scerne di Pineto, presso la Fondazione Maria Regina, sul tema «Accompagnare la maternità nelle nuove sfide sociali e sanitarie», porotagoniste voci accademiche di ambito ostetrico e ginecologico dell’Italia centrale «sulle nuove sfide sociali e sanitarie coinvolte nell’accompagnamento a una maternità responsabile – informa un comunicato della diocesi – in un mondo che da un lato si mostra preoccupato della caduta della natalità ma dall’altro, almeno apparentemente, non affronta né considera i problemi che, per una coppia, oggi la stessa maternità può rappresentare. Si passeranno in rassegna i problemi visti con un occhio prettamente femminile, in una società nella quale la corporeità e l’apparenza sembrano prevalere su ottiche più pregnanti ed importanti. Al termine, com’è consuetudine, verrà siglato il documento firmato dai professori ordinari delle università di Roma Sapienza, Sant’Andrea, Tor Vergata, Campus, Cattolica, Napoli, Teramo, Ferrara, Ancona, Chieti, presenti in loco». Domenica incontro alla Piccola Casa Santa Maria Aprutina per riflettere sul tema indicato dai vescovi italiani, confrontarsi con il recente caso di Indi Gregory, ascoltare la testimonianza dei genitori del piccolo Giorgio Pompilii «la cui breve vita, pur nella sofferenza, è stata un dono immenso per la famiglia e l'intera comunità locale» e partecipare alla Messa in Cattedrale celebrata alle 19 da monsignor Leuzzi.
La Delegazione Pontificia per la Santa Casa di Loreto in collaborazione con il Dipartimento sanitario Santa Casa, promuove per domenica 4 dopo la Messa delle 10 un incontro medico-scientifico con Alessandro Cecchi, del Centro unico regionale di Diagnosi prenatale, su «Medicina prenatale, Utopia o realtà?». Fiorenzo Mignini, responsabile del Dipartimento, esporrà il progetto “Lo spettro dei disturbi feto-alcolici: prevenzione, diagnosi e terapia”, che consiste nella costituzione e formazione di un gruppo professionale in grado di formulare corrette diagnosi nel riscontro dei disturbi e sulle gravidanze a rischio, per individuare opportuni trattamenti psico-pedagogici. Intervengono anche il delegato pontificio monsignor Fabio Dal Cin e l’assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini.
La diocesi di Vicenza organizza per il 2 febbraio alle 20.30 nella chiesa San Matteo apostolo a Cavazzale una veglia per la vita promossa dall’Ufficio Matrimonio e famiglia con i Centri aiuto alla Vita e altre associazioni. La preghiera sarà presieduta dal vescovo Giuliano Brugnotto e darà spazio a diverse testimonianze di vita, dalle “vite negate” a chi ha ripreso a vivere grazie agli aiuti cercati e ricevuti. «. «Se guardiamo con attenzione – ha dichiarato monsignor Brugnotto –non c’è una vita nella quale non si trovi un autentico valore, perché di per sé solo per il fatto di esistere ogni essere umano ha valore. Come Chiesa dobbiamo trovare modi creativi per stare a fianco delle diverse sofferenze che la vita presenta, talvolta purtroppo per mano di altri esseri umani, ma che troppo spesso rischiano di diventare un appesantimento psico-fisico particolarmente gravoso. Ascoltare la voce di chi è riuscito a rinascere dona grande speranza a tutti e vorrei che in modo particolare questa speranza giungesse a quei giovani che non hanno progetti o desideri per la loro vita. Sognare in grande è fondamentale sempre, ad ogni età, perché dona slancio ed entusiasmo per affrontare anche le difficoltà più impervie».
La diocesi di Aversa ha preparato un calendario per una Settimana per la Vita ricca di appuntamenti. Martedì 6 febbraio alle 19.30 la Cattedrale ospita il convegno diocesano su «Famiglia, spazio prezioso per l’apprendimento della sinodalità» con monsignor Philippe Bordeyne, preside del Pontificio Istituto teologico Giovanni Paolo II. Mercoledì 7, sempre in Cattedrale, il Rinnovamento nello Spirito Santo diocesano organizza una serata di fraternità e solidarietà, il giorno dopo le parrocchie vivono un momento di adorazione eucaristica. Venerdì 9 il musical “Vita... io ti credo”, in programma presso la chiesa Santa Teresa del Bambin Gesù di Aversa. Comclusione domenica con la celebrazione della Giornata mondialie del Malato e la Messa in Cattedrale presieduta dal vescovo di Aversa Angelo Spinillo. «Cosa ci spinge a celebrare anche quest’anno la Settimana per la Vita? Il desiderio di vivere nel bene e nella pace – spiega il vescovo –. Proprio il tema al centro della Giornata nazionale per la Vita ci viene in soccorso: “La forza della vita ci sorprende”. Ecco, anche nelle condizioni più difficili e contrarie, tanto la natura quanto l’umanità trovano l’energia, la volontà e la vitalità per non soccombere alle situazioni di violenza e sopruso. Tutto questo, la forza di essere partecipe del bene e di creare vita nuova, ci apre il cuore alla speranza e alla fiducia nella nostra capacità di amare».
A Bolzano il vescovo Ivo Muser richiama alla dignità dell’essere umano, dal concepimento fino alla morte: «La dignità non appartiene al mercato, non è negoziabile e misurabile, non è in vendita – scrive in un messaggio alla diocesi –. Protegge la persona dal diventare un mezzo per un fine. La vita nel grembo materno, la vita con disabilità, la vita del rifugiato, la vita malata e morente e persino la vita del nemico sono sacre».