Vita

Ddl Cirinnà. Il Forum ai parlamentari: prima la famiglia

Angelo Picariello sabato 6 giugno 2015
​Una lettera inviata a tutti i parlamentari, per appellarsi alla loro libertà di coscienza, alla loro «primaria responsabilità di custodire il bene comune e l’ancor attualissimo impianto della carta costituzionale». Il Forum delle associazioni familiari prende un’iniziativa forte per denunciare il «grande inganno» contenuto nel testo Cirinnà di regolamentazione delle unioni civili - adottato come testo base dalla Commissione Giustizia del Senato - e nel contempo portare alla luce tutto quello che non si è fatto per venire in aiuto della famiglia. Al centro anzi di ulteriori attacchi, facilitandone il percorso di disgregazione. Grande inganno perché, come ha spiegato ieri in una conferenza stampa il presidente del Forum Francesco Belletti «la famiglia costituzionalmente fondata sul matrimonio fra uomo e donna è un’istituzione insostituibile innanzitutto per la potenzialità generativa». Una differenza che il testo in discussione sulle unioni civili sembra voler riconoscere, negando il diritto all’adozione alle coppie omosessuali. Ma nel corso delle audizioni in Commissione a ben vedere, se c’è un punto sul quale hanno concordato tutte le associazioni – tanto quelle family friendly, tanto quelle dell’area lgbt - è che questo aspetto (il no alle adozioni) rimasto unico e solo a diversificare la fattispecie delle unioni civili da quella familiare non si faticherà a introdurlo per via giurisprudenziale, come l’esperienza di altri paesi europei già è in grado di anticipare. «Si tratta di una questione – spiega Belletti – delicata e socialmente sensibile nella quale tutti i membri del Parlamento hanno una grande responsabilità. Decidere sulla famiglia e sulle ricadute che si possono innescare, esige un grande equilibrio. È per questo che abbiamo inteso offrire a ciascun parlamentare il nostro punto di vista».Alla presentazione del documento ieri è intervenuto anche il presidente dell’associazione famiglie numerose Giuseppe Butturini. Il testo inviato ai parlamentari denuncia come la nascita di un bambino, oggi, «possa trascinare la famiglia al di sotto della soglia di povertà». E anche provvedimenti in apparenza volti a mitigarne le difficoltà, come i famosi 80 euro, «in realtà non tenendo in alcun conto dei carichi familiari – denuncia Belletti – danno luogo anche non poche iniquità». Ed è rimasta «lettera morta» anche l’applicazione delle misure individuate dal Piano nazionale per le politiche familiari approvato dal governo nel giugno 2012. «La famiglia merita sostegno pubblico, ad oggi inesistente», dice Belletti. Mentre il ddl Cirinnà «tratta intenzionalmente in modo uguale cose profondamente diverse». Critiche soprattutto anche alla cosiddetta stepchild adoption (adozione del figlio naturale del partner) che, denuncia il Forum «apre chiaramente la strada a procedure, inevitabili nel caso di coppie di persone dello stesso sesso, come la donazione di gameti maschili o anche la maternità surrogata», in nome di una «posizione ideologica oltranzista, estremista, radicale e soprattutto minoritaria nel Paese».(LA LETTERA AI PARLAMENTARI)