Staminali, oltre il limite. Embrioni umani, se 14 giorni sembrano pochi
Un salto di “squalità”. Chiediamo scusa alla lingua italiana ma di fronte a certe novità anche il lessico si deve adeguare. Le nuove linee guida per la ricerca sulle cellule staminali a cura dell’International Society for Stem Cell Research eliminano il limite di 14 giorni per lo sviluppo degli embrioni umani in vitro, a fini di studio.
Le linee guida non sono vincolanti per gli Stati che al momento prevedono quel limite (Regno Unito e Usa, per esempio), e d’altra parte finora nessuno è riuscito a far crescere embrioni in vitro oltre quella data, corrispondente all’apparire del primo segno di sistema nervoso centrale: un limite finora insuperabile nei fatti, quindi facile da rispettare. Ma visti gli sviluppi «può essere una possibilità in un futuro a breve termine». Lo scopo è nobile, e non nuovo: aumentare le conoscenze sul primissimo sviluppo umano, per poi passare alla terapia per le patologie che emergono in questa fase.
La “squalità” sta nel fatto che il limite non è spostato in avanti o modificato in qualche modo, ma eliminato: saranno specialisti a esaminare e approvare questo tipo di esperimenti, caso per caso, sia dal punto di vista scientifico che etico, e sarà importante aprire un dibattito pubblico a riguardo. In questo modo la ricerca sugli embrioni umani avrà solo limiti tecnici, si potrà fare per il tempo in cui sarà possibile tenerli in vita in laboratorio, perché ogni giorno in più aumenterà le conoscenze acquisibili. Fino a quando?