Vita

IL CASO. E Firenze apre tra le polemiche «Ma è dolore che chiede rispetto»

Riccardo Bigi giovedì 31 ottobre 2013

​Perdere un bambino prima del parto è sempre un grande dolore: per questo può essere importante avere uno spazio dove seppellire il proprio "figlio mai nato", custodirne il ricordo, dedicargli un pensiero o una preghiera. A Firenze uno spazio del genere esiste dal 1996, all’interno del cimitero comunale di Trespiano: «In questi anni sono già più di mille i bambini non nati di cui è stata chiesta la sepoltura», spiega il vicesindaco Stefania Saccardi, che è anche assessore ai servizi sociali. E sono tante, aggiunge, le persone che scrivono al Comune per ringraziare di aver trovato in questo servizio una risposta al loro dolore.

Eppure l’approvazione, lunedì scorso, del nuovo regolamento di polizia mortuaria, che istituzionalizza questo spazio, ha provocato in Consiglio comunale attacchi, anche duri, soprattutto da partiti e liste civiche di sinistra che siedono all’opposizione della giunta Renzi. «Questo regolamento – ha affermato la consigliera Ornella De Zordo – contrasta nettamente con la legge 194, qualificandosi come un vero e proprio attacco all’autodeterminazione delle donne». Secondo Tommaso Grassi, di Sel, si tratterebbe di «un atto simbolico che va a colpevolizzare le donne che decidono di interrompere la gravidanza». Commenti sono arrivati anche da fuori Firenze e c’è chi, come Cecilia Taranto e Concetta Basile, segretarie nazionali Fp Cgil, ci ha voluto leggere una «crociata del Comune amministrato da Matteo Renzi». E Pippo Civati, avversario di Renzi alle primarie del Pd, ha parlato sul suo blog di scelta "profondamente sbagliata" dettata da ragioni maschiliste.

Polemiche che il vicesindaco Saccardi respinge fermamente. «L’area in questione – ribadisce – esiste da molti anni, senza che nessuno ne contestasse l’esistenza. E non è un’iniziativa solo fiorentina: risponde a una legge nazionale del 1990 che obbliga i Comuni a dare risposta alle richieste di sepoltura per i feti. A Firenze si è pensato di dedicare a questo servizio uno spazio apposito, in cui poter erigere anche lapidi, perché chi ha la convinzione che quel feto è una persona possa avere la libertà di seppellirla come tale. L’unica novità è stato aver inserito tutto questo in un regolamento che da tempo doveva essere rinnovato». L’approvazione nel nuovo regolamento era stata bloccata già nel 2012, proprio per le polemiche sullo spazio per i "bambini non nati". Adesso invece il testo è passato con 30 voti a favore (compresi quelli del Pd), 4 contrari e 7 astensioni: per tenere unita la maggioranza però è stato necessario ritoccare il testo, togliendo i richiami espliciti alla sepoltura dei feti e rimandando in maniera più generica alla legge nazionale. «Un compromesso che mi ha lasciata molto perplessa – commenta il vicesindaco Saccardi – perché si accetta che una cosa venga fatta, purché non la si metta per scritto. Ma soprattutto – conclude – mi dispiace che qualcuno abbia voluto mescolare il tema dell’interruzione volontaria di gravidanza con quello, completamente diverso, del dolore di uomini e donne che hanno perso un figlio, magari dopo averlo a lungo atteso e desiderato. Un dolore che merita rispetto e attenzione».