Si torna a parlare di divorzio breve. Dovrebbe approdare martedì prossimo nella commissione Giustizia della Camera una proposta che, senza intervenire sul diritto di famiglia - ma con il dichiarato intento di discuterne subito dopo - punta a ridurre a un anno i tempi della separazione dai tre attuali, propedeutici all’ottenimento del divorzio. Anche meno, 9 mesi - da computare a far data dalla presentazione della domanda e non più dalla prima udienza -, se la coppia non ha figli minorenni e viene adottata la formula consensuale. Sono i punti principali di questo disegno di legge bipartisan che, se arriverà il via libera in commissione, a maggio dovrebbe approdare all’esame dell’Aula di Montecitorio. Una «legge al passo coi tempi - rivendicano
Alessandra Moretti ( del Pd) e da Luca D’Alessandro (Fi) - e con la società che si è evoluta». Un testo che mira a creare un fronte unitario facendo sintesi delle diverse proposte che vanno nella stessa direzione già avanzate dai deputati
Di Salvo (di Sel), Bonafede (M5S), Di Lello (Psi), Amici (Pd) e Centemero (Forza Italia).«Da troppi anni si discute di divorzio breve spesso illudendosi di arrivare a un traguardo - spiega
Alessandra Moretti -, Ora, - sostiene - 44 anni dopo il sì al divorzio, un adeguamento è necessario». L’obiettivo sarebbe quello di «sciogliere la conflittualità tra coniugi che intendono separarsi, spesso provocata dalla lunghezza dei processi, e si vuole aiutare il decongestionamento del sistema della giustizia».A sostegno della proposta la deputata del Pd si spinge a discettare anche su presunti orientamenti della Santa Sede riguardo all’accorciamento dei termini nei Tribunali Rotali, così mettendo insieme però casistiche non assimilabili, quali sono la interruzione di un matrimonio valido (come nel divorzio) con l’accertamento di nullità per vizio preesistente del rito.Ma per
Luca D’Alessandro quella che dovrebbe aprirsi la prossima settimana «è una sfida di civiltà giuridica, un passo in avanti enorme che ci avvicina a quanto avviene in altri Paesi europei. È un provvedimento importante - aggiunge il deputato di Forza Italia - anche per spingere le coppie ad affrontare una scelta di vita importante come è il matrimonio senza il peso sul cuore di non poter superare, un giorno, l’odissea del divorzio». Che non sarebbe più «un muro invalicabile o quasi come accade ora». Un matrimonio breve, insomma - verrebbe da dire - o a volontà attenuata, nella consapevolezza che, specie fintanto che non giungono figli, si potrà tornare sui propri passi nel giro di meno di un anno.I due relatori ne fanno anche una questione di ingolfamento delle aule di giustizia su cui intervenire e si dicono ottimisti sui tempi e sulla convergenza degli altri partiti. «Ce la metteremo tutta per arrivare all’approvazione in tempi non lunghi cercando comunque di non affrettare la legittima discussione all’interno dei gruppi», afferma Moretti. «C’è un’aria diversa, ci sono meno ruggini. È ora di darci un profilo più moderno e europeo. Anche i cattolici - si dice fiduciosa - saranno più disponibili visto che questo Papa parla molto di accoglienza dei divorziati»: e ancora una volta si mescolano in modo un po’ grezzo questioni molto diverse fra loro.