l ritrovamento di due neonati, una nel
napoletano vicino a un cassonetto, per fortuna ancora viva, e uno in
provincia di La Spezia, morto dopo essere stato abbandonato in uno
scantinato, ripropone l’urgenza di
promuovere nel nostro Paese il parto in anonimato e l’uso delle culle per la vita» afferma Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita.
«Il Movimento per la vita, che ha già
scritto in tal senso al ministro per la Salute in occasione di altri
recenti casi, si farà carico di una proposta di legge finalizzata alla
istituzione e valorizzazione delle culle per la vita nei pressi di tutti gli ospedali più importanti.
«Nel dibattito in corso in Parlamento sul diritto a conoscere la propria identità biologica, occorre inoltre che
il diritto del bambino sia sempre anteposto ad altre considerazioni, distinguendo
il caso dell’adottato o del nato da eterologa, in cui potrà prevalere
il diritto alla conoscenza della identità biologica, da quello del
bambino a rischio di aborto o infanticidio» conclude Gigli «per il quale
deve prevalere il diritto alla vita».