La mobilitazione. Utero in affitto: la strada (necessaria) dell'abolizione globale
L’utero in affitto non si regolamenta: ogni legge sarebbe insufficiente, perché la globalizzazione distrugge ogni confine. La strada, ardua ma necessaria, è quella dell’abolizione globale.
Olivia Maurel - A.Ma.
L’appuntamento romano, nella sede dell’Università Lumsa, si è aperto con il coraggioso discorso della 32enne francese Olivia Maurel, nata da Gestazione per altri (Gpa) e oggi impegnata a smascherarne i danni e gli inganni. «I miei genitori mi hanno comprata e hanno usato una donna americana in difficili condizioni economiche per avermi: ma quella donna era affetta da disturbi mentali che hanno rovinato la mia adolescenza.
In più il segreto sulla mia nascita mi ha ossessionato per anni», ha detto. Attiviste anti-Gpa e femministe hanno raccontato la verità sulla maternità surrogata, dallo sfruttamento di donne dell’Ucraina, di Georgia e Kazakistan al traffico di gameti, fino ai listini fortemente differenziati in base al Paese di destinazione: dai 120mila ai 300mila dollari negli Stati Uniti, 60mila dollari nei Paesi dell’Est Europa.
Il rimedio? Gli esperti hanno salutato con ottimismo la legge in arrivo in Italia (già approvata alla Camera, in attesa del definitivo via libera al Senato) che rende il ricorso alla Gpa da parte di un cittadino italiano un reato anche se compiuto all’estero. Il punto d’arrivo però è una Convenzione internazionale, che impegni tutti gli Stati ad abolire la moderna schiavitù di donne e bambini.