La campagna. «Così noi genitori adottivi raccontiamo l'adozione»
A.Ma.
sabato 29 novembre 2014
Una lettera a sé stessi, per raccontarsi e mettere per iscritto le emozioni del giorno in cui si è diventati genitori. Madri e padri di bambini "speciali", nati in Paesi stranieri. È il senso della bella iniziativa del Ciai, ente tra i più antichi in Italia impegnati sul fronte dell'adozione internazionale, che ha chiesto alle famiglie di scrivere, per l'appunto, una lettera a sé stessi. Il risultato è un sito in cui si possono leggere le storie ordinarie e straordinarie insieme di chi ha fatto dell'accoglienza una scelta di vita. LEGGI LE STORIE.
Un "esperimento", lo chiama Donatella Ceralli, responsabile comunicazione del Ciai, per far rivivere, decenni, anni o solo mesi dopo, l'emozione provata nell'istante in cui il Tribunale ha firmato il decreto di idoneità, oppure quando si è guardato negli occhi il piccolo che sarebbe diventato tuo figlio per sempre. Oltre al sito con i racconti, la campagna presenta un video (GUARDA) con cinque madri e padri adottivi che leggono la propria "lettera" davanti alla telecamera di Edo Lugari, immaginando di poterla recapitare indietro nel tempo in cui la loro richiesta di adozione è stata accolta.
"Abbiamo imparato tanto in questi 46 anni di lavoro a fianco dei bambini e delle famiglie", spiega Paola Crestani, presidente del Ciai. "E vogliamo mettere tutta la nostra esperienza a disposizione delle famiglie che hanno intenzione di affrontare o che stanno affrontando la meravigliosa e impegnativa avventura dell'adozione, perché possano sempre sentirsi sostenute da chi, come loro, c'è passato e ce l'ha fatta".Ecco la lettera di Teresa a se stessa.
«Cara Teresa,
hai appena visto la sua foto: ti hanno detto che ha 4 anni e qualche altra cosa. Ma tu non hai capito nulla: nella tua testa c’è un uragano che non ti fa sentire, ti annebbia la vista, no, sono lacrime non te ne eri accorta: lacrime di gioia? Di paura? Senti il cuore che va su e giù nel petto, mai capitato prima, che succede? (...) È proprio il viso della tua bambina, proprio come la desideravi, tua figlia non può essere che lei, nessun’altra, tua, unica, insostituibile. In questo momento è nata per te. Come in un film ti viene in mente tutto quello che desideri per lei: sogni, progetti… all’improvviso dimentichi tutti gli anni di attesa, le antiche paure, sei invasa da una gioia immensa mista a uno strano timore… e adesso? Senti Felice dire: possiamo andare a prenderla? torni alla brusca realtà: lei è lontana da voi migliaia di chilometri, realizzi che ci vorranno mesi per poterla abbracciare e curarla come sai che solo tu sai fare. Comincia il periodo più lungo della tua vita: l’attesa del suo arrivo, indescrivibile, infinita… Finalmente arriva: emozioni da infarto, gioia, incredulità e… di nuovo tanta paura. Sarai all’altezza di questo meraviglioso compito che la vita ti ha riservato? basterà tutto il tuo amore? All’improvviso ti viene in mente una vecchia canzone: “Che sarà , che sarà, che sarà, che sarà della mia vita chi lo sa…”
Però adesso sai di essere solo felice. Con affetto
Teresa».
E quella di Lorenzo
«Ciao Lorenzo,
è un po’ che ti volevo scrivere per condividere con te i pensieri e le emozioni di questi anni da quando Shanthi è entrata a far parte della vostra famiglia e soprattutto della tua vita.
Anche se è passato tanto tempo, ricordo come fosse oggi il momento in cui hai visto la sua foto. Ricordo i brividi e l’emozione di quel momento in cui hai capito di essere diventato IL papà di quella bambina. Per te Shanthi è nata in quel giorno.
So cosa stai provando, quali sono i pensieri che ti stanno passando per la testa, la paura di non riuscire a seguire bene tutti e tre i tuoi figli, il timore per il futuro di questa bambina che senti cosi fragile e bisognosa di tutta la tua protezione e delle tue attenzioni. Ti dico solo che ti capisco perché rivivo anch’io tutti questi sentimenti ogni volta che penso a quel momento. Però ti posso dire di non avere paura, fatti prendere, fatti coinvolgere da questo piccolo miracolo che ti viene messo davanti.
No, non dico che sarà semplice, come per ogni figlio servirà impegno, fatica, perseveranza ma è proprio qui che sta il bello di questa avventura, fare qualcosa di irrazionale anche se so quanto questo per te sia difficile. Tu che sei abituato a valutare tutto prima di prendere qualsiasi decisione, che vorresti avere sempre tutto sotto controllo, stai iniziando un’avventura sapendo solo dove sta l’inizio ma non dove ti porterà. Ma so che in questo momento l’unica cosa di cui sei assolutamente certo è che vuoi fare questo passo, vuoi diventare il papà di quella bimba, non di una bimba, di “quella” bimba.
Quindi vai, apri le braccia e fatti trasportare in questo bellissimo viaggio che stai per iniziare. Sarà di sicuro un viaggio impegnativo e avventuroso come piace a te, non sarai quasi mai tu a decidere la strada ma dovrai seguire quella della meravigliosa bimba che stai per incontrare e ti assicuro che è la strada più bella che ci sia. Non preoccuparti di pensare a cosa devi portare con te, fidati di te stesso e delle persone che ti sono vicine. Il resto te lo darà quella bimba, che sarà anche piccola, ma ha dentro di sé la vita.
Ciao Lorenzo, buon viaggio»