Vita

VIAGGIO TRA I CAV. Crema, all'ospedale il Cav è presenza importante

Enrico Negrotti lunedì 24 giugno 2013
Presenza in ospedale, collaborazione con i consultori, controlli settimanali delle donne assistite con i loro bambini. E una culla per la vita tecnologicamente avanzata. Sono i fiori all’occhiello dell’attività del Centro di aiuto alla vita di Crema (Cremona). «Siamo nati nel 1979 – racconta la presidente Rosa Rita Assandri – per coprire le esigenze nella tutela della vita nascente del territorio della diocesi di Crema. Ma il raggio di azione si è allargato, soprattutto grazie alla presenza in ospedale. I Cav sono nati per dare una possibilità di vera scelta a una donna tentata di abortire: e la vera scelta è possibile solo se hai a disposizione almeno due soluzioni. Oggi accogliamo anche mamme con neonati e donne gravide con problemi, anche se non a rischio aborto. Nel 2012 abbiamo accolto 151 mamme». Dalle origini è molto cambiata la tipologia delle donne che si rivolgono al Cav, dove operano circa 25 volontari: «In origine assistevamo l’80 per cento di italiane e il 20 di straniere, attualmente è l’inverso. Tra le immigrate, prevalgono quelle provenienti da Romania, Marocco e Nigeria». Buona la collaborazione con i consultori, soprattutto quello pubblico della Asl e quello diocesano accreditato “Insieme”: «Oltre ai Nasko, abbiamo partecipato a due bandi e abbiamo ottenuto finanziamenti per due progetti dalla Regione». «Ma per completare le domande dei progetti – aggiunge la volontaria Alice Comandulli, ex dipendente di un’azienda informatica – sono richieste competenze tecnologiche non indifferenti». L’assistenza alle mamme con bambini avviene ogni venerdì del mese presso la Casa della carità: «Ogni gruppo di mamme viene una volta al mese: trova non solo i volontari che distribuiscono alimenti e indumenti, ma anche la nostra pediatra Luciana Lombardi, storica volontaria, che visita i bambini se serve». La pediatra, insieme con il marito – ex primario di pediatria – Ugo Serra, è all’origine dell’iniziativa della culla per la vita, che è stata aperta nel 2008 presso le suore del Buon Pastore: «È dotata di sensori sofisticati, e ha tutte le più moderne tecnologie». «Certamente la crisi economica morde (i mutui pesano e la disoccupazione è in crescita) – conclude la presidente –, ma crediamo che la nostra presenza, sia nel consultorio sia in ospedale, possa essere un segnale importante contro una mentalità che inclina all’aborto troppo facilmente».