L'intervista. «Anziani, malati cronici, fine vita: le nuove frontiere degli infermieri»
Maria Grazia De Marinis
«Cerchiamo di dare all’infermiere quello sguardo più esteso e più approfondito delle proprie responsabilità di cui oggi il sistema sanitario e la popolazione hanno bisogno». È la sintesi che offre la professoressa Maria Grazia De Marinis, presidente del nuovo corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche avviato all’Università Campus Bio-Medico di Roma, per illustrare le caratteristiche del percorso specialistico avviato a partire dall’anno accademico 2024-25. Un’iniziativa che può offrire nuovo slancio a una professione – quella dell’infermiere – che vive una stagione difficile: il personale è da tempo insufficiente e le iscrizioni ai corsi di laurea triennale fanno registrare una flessione, che deve preoccupare tenendo conto dell’evoluzione demografica della popolazione. «Il nostro – puntualizza Maria Grazia De Marinis – è un percorso che tiene insieme competenze scientifiche e umanistiche ben integrate con la capacità di affrontare sfide assistenziali, organizzative ed etiche complesse».
Perché avete istituito un corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche?
La necessità di assistenza infermieristica è in crescita: l’aumento di popolazione anziana, che porta con sé problemi di cronicità e di carenza di autosufficienza prefigura un maggior bisogno di assistenza infermieristica, soprattutto territoriale. Gli ospedali non sono certo i luoghi per affrontare queste problematiche. Nei servizi territoriali serve personale adeguatamente formato che assiste una popolazione che invecchia e non ha sempre la capacità di gestione autonoma dei propri bisogni sanitari. D’altro canto la carenza di infermieri, che già si sente oggi (abbiamo 6,4 infermieri ogni mille abitanti contro una media europea di 9,5), rischia di diventare maggiore in futuro.
Quali sono i motivi di questa perdita di attrattività?
Sono problemi che conosce bene la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), presieduta da Barbara Mangiacavalli. La Fnopi sta interloquendo con il Ministero dell’Università per realizzare percorsi di lauree magistrati di ambito clinico. Infatti finora la professione infermieristica non ha possibilità di sviluppi di carriera in campo clinico-assistenziale. Il corso di laurea magistrale, da tempo avviato in Italia, ha avuto lo scopo di sviluppare prevalentemente funzioni dirigenziali organizzative, di coordinamento di servizi. In linea con gli attuali obiettivi strategici della Fnopi, la nostra università ha attivato un corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche che si distingue per la sua particolare attenzione alla cronicità.
Come avete organizzato il nuovo corso di laurea magistrale?
Attualmente, nel corso di laurea triennale si formano infermieri con una formazione generalista, pronti a operare in diversi ambiti del settore sanitario. Ma in alcuni settori bisogna fare in modo che gli infermieri innalzino il loro livello di qualificazione. Il nostro corso di laurea magistrale vuole preparare gli studenti a diventare professionisti altamente competenti nelle cure infermieristiche dedicate a quella parte di popolazione che in questo momento rappresenta un problema prioritario. Quindi, puntiamo a sviluppare le competenze dell’infermiere di famiglia, dell’infermiere che deve gestire la cronicità e dell’infermiere che accompagna nel fine vita. Negli ultimi anni nella nostra università, e nella Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico, abbiamo attivato un centro di cure palliative, di cui sono responsabile, proprio per assistere pazienti e famiglie in questa fase delicata della malattia. Nel nostro centro gli studenti del corso di laurea magistrale potranno sviluppare competenze avanzate da usare sia nell’assistenza in hospice sia a domicilio per rispondere alle necessità di pazienti e famiglie nei momenti più critici della loro vita.
Quali approfondimenti offre il corso di laurea magistrale?
Fornirà una competenza avanzata da un punto di vista sia assistenziale sia organizzativo. In più è un corso che vuole approfondire i princìpi etici e i valori che costituiscono il fondamento della professione infermieristica, per preparare gli studenti ad affrontare anche le complesse sfide etiche e morali dell’assistenza. Puntiamo anche a sviluppare negli studenti la capacità di lavorare in team interdisciplinari, perché oggi molti problemi sono affrontati insieme da medici, psicologi, tecnici delle professioni sanitarie, ingegneri, e ovviamente infermieri. Le tecnologie sanitarie digitali sono un’altra competenza che gli infermieri dovranno avere, per aiutare i pazienti che devono utilizzarle: l’infermiere può essere un ponte importante di dialogo tra la persona e la tecnologia. Infine, il corso di laurea magistrale aiuterà gli infermieri ad avere in mano metodologie di ricerca per poter portare innovazione nel campo delle scienze infermieristiche, un campo che ha raggiunto un livello molto alto in campo internazionale e che anche in Italia sta crescendo.