Vita

Aborto. La Francia imbavaglia le libere voci Web per la vita

Daniele Zappalà mercoledì 7 dicembre 2016

Il Senato francese ha approvato il principio di punire il fatto di «esercitare pressioni morali e psicologiche con ogni mezzo nei confronti di persone che cercano d’informarsi sull’interruzione volontaria della gravidanza». Questa formulazione molto vaga era stata approvata dalla Commissione Affari sociali del Senato per correggere il precedente testo varato dall’Assemblea Nazionale, molto più focalizzato sui mezzi d’informazione e in particolare sui siti Internet. (Leggi l'articolo relativo alla votazione all'Assemblea nazionale)

Adesso, nel quadro di una procedura accelerata voluta dal governo socialista, quest’ultimo ha il diritto di evitare il ritorno della nuova bozza all’Assemblea Nazionale, per una seconda lettura. L’esecutivo può forzare la convocazione di una Commissione bicamerale nella quale la volontà dei deputati tende spesso ad imporsi su quella dei senatori, non essendoci in Francia vera simmetria fra le camere in termini di potere legislativo. I socialisti restano maggioritari all’Assemblea nazionale, mentre il Senato è ormai retto da una maggioranza di centrodestra.

Il voto in Senato, com’è emerso da un dibattito a tratti contorto, non riflette tanto la posizione dei partiti, ma soprattutto una duplice opzione «tattica» dei senatori: tentare di correggere lo stato di subordinazione della camera alta votando comunque una nuova bozza, per contare in tal modo di più in commissione bicamerale; non votare una bozza incostituzionale.In posizione di forte debolezza istituzionale tanto più nella configurazione del voto imposta dall’esecutivo, i senatori hanno preferito evitare uno scontro politico sul tema per concentrarsi su un tentativo di arginare al massimo la palese volontà del governo di un uso strumentale e ideologico di questo testo di legge nell’imminente campagna elettorale.