L'appello. «Servono ponti di dialogo contro tutte le guerre»
La premiazione di Book for Peace 2022
Di questi tempi «pace» sembra una parola utopica, un vezzo per pochi nostalgici. Invece è un fatto concreto che si costruisce sui passi di coloro che non si scoraggiano davanti agli eventi della guerra anzi si rimboccano le maniche e si impegnano per abbattere muri e realizzare ponti di dialogo in ogni parte del mondo. La Fondazione Magis ha preso molto seriamente questo compito e mette tutte le sue energie per realizzarlo. Recentemente ha aderito all’appello fatto da oltre 40 realtà nazionali del cattolicesimo italiano per il no alla guerra e alle armi nucleari. Come ha più volte ripetuto il presidente della Fondazione, Ambrogio Bongiovanni: «Questo è il momento per investire in progetti che favoriscano la cooperazione internazionale e la lotta alle povertà e alle discriminazioni; anche questi sono strumenti efficaci per costruire duraturi processi di pace». L’opera di sensibilizzazione portata avanti dalla Fondazione ha trovato un prestigioso riconoscimento nel premio Internazionale "Books for Peace 2022". La consegna dell’onorificenza è avvenuta il 10 settembre scorso presso la sede della Regione Lazio a Roma.
A ritirare il premio, in rappresentanza di tutta la Fondazione e del suo presidente è stato il consigliere Francesco Caroleo accompagnato da Paola Michisanti, responsabile dei progetti su educazione e cittadinanza globale. Bongiovanni si trovava in Ciad presso la struttura seguita dalla Fondazione, impegnato proprio in una missione umanitaria e dialogo con il governo locale per portare avanti un progetto in ambito sanitario, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. «L’edizione di quest’anno del premio è stata dedicata alla tutela ed alla protezione dell’infanzia, in particolar modo a due fratelli greci che coordinano il campo profughi sull’isola di Chios in Grecia», hanno spiegato gli organizzatori in una nota.
Books for Peace è una realtà internazionale consolidata, presente in 5 continenti e in 61 paesi. La Commissione internazionale conferendo il premio alla Fondazione Magis ha così motivato la scelta: «Considerate le spiccate capacità professionali ed elevate qualità umane, per il vostro prezioso lavoro in favore della pace, dei diritti umani, per l’importante contributo in favore e in aiuto dell’infanzia, è lieta e onorata di premiare l’organizzazione Magis con il premio speciale Books for Peace 2022». Il riconoscimento (booksforpeace. org) viene concesso alle organizzazioni ed alle persone che si prodigano per favorire la cultura, l’integrazione, la pace, i diritti umani e lo sport a livello mondiale, sono più di 50 le persone in tutto il mondo che quest’anno hanno ricevuto questo riconoscimento. Questo traguardo per la Fondazione non è un punto di arrivo bensì un punto di partenza; rappresenta infatti un concreto incoraggiamento che conferma la convinzione maturata negli anni circa il fatto che questa è la strada giusta da percorrere nonostante le mille difficoltà che si devono affrontare per raggiungere l’obiettivo della pace. Un cammino che non si fa da soli, ma si percorre mettendo in 'carovana' tutte quelle realtà che hanno a cuore un mondo libero dal flagello delle guerre e delle ingiustizie.
Essere costruttori di pace è la beatitudine centrale proclamata da Gesù. Ha ricordato Bongiovanni nel suo ultimo editoriale - settembre 2022 - scritto per la rivista della Fondazione (Gesuiti Missionari Italiani, che presto cambierà l’ultima parola in 'Incontri', dato che si affaccia a tutta la provincia Euro-Mediterranea dei Gesuiti). Lo scandalo attuale non è il pacifismo ma il bellicismo diffuso nelle scelte politiche ed economiche. Oggi nel mondo ci sono diverse decine di guerre, quasi sconosciute all’opinione pubblica, conflitti dimenticati, ma che causano tanta sofferenza. Papa Francesco va ripetendo da anni che siamo nel mezzo della terza guerra mondiale a pezzi e a farne le spese sono le persone più fragili, deboli, indifese. Le guerre causano nuove povertà e migliaia di profughi che scappano dalle zone dei conflitti per cercare un domani migliore. La guerra è la più grande sconfitta dell’umanità e per superare questo modo di interpretare la vita e le relazioni internazionali occorre esercitare sempre il dialogo e la reciproca comprensione fra i popoli. Nell’enciclica Fratelli Tutti, il Papa ribadisce: «La guerra non è un fantasma del passato, ma è diventata una minaccia costante. Il mondo sta trovando sempre più difficoltà nel lento cammino della pace che aveva intrapreso e che cominciava a dare alcuni frutti». Purtroppo, «la guerra è la negazione di tutti i diritti e una drammatica aggressione all’ambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire senza stancarsi nell’impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli».