Gorizia. Sui Sentieri di pace «a lezione» dalle Guerre
Una vista panoramica del centro di Gorizia con il castello
Il cammino che l’arcidiocesi di Gorizia propone ai suoi giovani ad agosto, in sintonia con tutte le Chiese in Italia che si daranno poi appuntamento con il Papa a Roma l'11 e 12 agosto, si intitola «Sentieri di pace».
Il 1918 ha messo fine alla terribile Prima Guerra mondiale che ha bagnato di sangue le nostre terre. Lì dove cent’anni fa i giovani si uccidevano per conquistare qualche metro di terra, oggi cammineremo col desiderio di costruire ponti di pace. Sarà anche l’occasione per riscoprire quella parte della nostra diocesi che è stata tagliata dal confine disegnato sulla mappa nel 1947, al termine della Seconda Guerra mondiale.
L’itinerario comincerà dal sacrario di Caporetto/Kobarid in Slovenia sabato 4 agosto. Si comincerà poi a discendere la valle dell’Isonzo, in uno scenario caratterizzato da molti boschi e dal colore smeraldo del fiume. Si farà poi sosta a Tolmino/Tolmin e a Canale d’Isonzo/Kanal ob Sci, da dove si salirà a Montesanto/Sveta Gora, Santuario della città di Gorizia, completamente distrutto durante la Prima Guerra Mondiale che si trova proprio di fronte al monte Sabotino.
Si scenderà poi a Gorizia. In città si incontrerà la realtà del mondo che bussa alla nostra diocesi grazie alla presenza di diversi migranti. Ci si collegherà poi alla Romea Strata che parte da Montegrado/Mirenski Grad. Si passerà per il Carso che mostra ancora i segni di terribili battaglie fino ad arrivare a Redipuglia dove ci sono i grandi cimiteri austro-ungarico e italiano visitati da papa Francesco nel 2014.
La meta finale sarà Aquileia dove si arriverà giovedì 9 agosto. Proprio dal piccolo cimitero posto dietro alla Basilica di Aquileia era partito il milite ignoto che ha poi trovato sepoltura a Roma. In serata ci sarà un momento di preghiera in Basilica, luogo che ricorda l’evangelizzazione del Nord-Est e l’impegno missionario per il nostro tempo.
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