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“Pechino express”, reality controcorrente

Andrea Fagioli mercoledì 26 ottobre 2016
Potrebbe essere una caccia al tesoro all'ennesima potenza. Ma anche, con le sue nozioni e i suoi paesaggi sempre suggestivi, un Ulisse un po' trasgressivo. In ogni caso Pechino express (il lunedì in prima serata su Rai 2) è un reality controcorrente per non avere niente in diretta. Tutto è registrato e montato con grande cura. Senza montaggio nulla avrebbe senso in questo che più che un reality è una fiction. Il trucco di Tina Cipollari appena sveglia (almeno così dovrebbe essere) è da manuale. Ma questo non conta, anzi diventa la forza del programma che anche quest'anno all'inizio proponeva otto coppie variamente assortite: dai tradizionali “innamorati” (che poi tanto tradizionali non sono visto che lei è Lory Del Santo, cinquantasette anni, e lui Marco Cucolo, appena ventiquattro) ai “contribuenti” (dietro ai quali c'è pure un noto transessuale, Cristina Bugatty all'anagrafe Edoardo), ai “socialisti”, nel senso di social, ovvero una coppia esplosa in rete, Alessandro Tenace e Alessio Stigliano. E poi le “naturali”, i “coniugi”, gli “emiliani”, gli “estranei” e gli “spostati” di cui fa parte con Simone Di Matteo la rammentata Cipollari diva di Uomini e donne. Tutti agli ordini di Costantino Della Gherardesca, che in questa quinta edizione dell'“adventure game”, con l'ironia e il sarcasmo di sempre, conduce in dieci puntate i “viaggiatori” attraverso «Le civiltà perdute», settemila chilometri tra Colombia, Guatemala e Messico da percorrere solo in autostop e confidando sull'accoglienza della popolazione locale. Tutte le coppie, di cui strada facendo se ne perdono alcune secondo vari meccanismi di eliminazione, sono seguite da un autore e da un operatore ventiquattrore su ventiquattro. Questo ovviamente le favorisce nel presentarsi a chiedere ospitalità, da mangiare, un passaggio o anche solo un'informazione. La presenza delle telecamere rassicura che non si tratta di opportunisti. Nella puntata di lunedì i “viaggiatori” hanno concluso le tappe in Guatemala. Adesso il traguardo finale è a Città del Messico. Tutti, conduttore e concorrenti, recitano la loro parte. I fatti, ancorché molto diluiti nella realtà, non avvengono esattamente come sembra. Ma la formula ormai collaudata è decisamente dinamica e Pechino express trova seguito anche tra i giovani, che non è poco per una rete Rai e un programma che oltre al gioco offre pillole di conoscenza.