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“American gothic”, la famiglia in trincea

Gloria riva giovedì 14 aprile 2016
La famiglia torna ancora alla ribalta con la pubblicazione dell'Esortazione apostolica del Santo Padre. E in men che si dica il web si riempie di frasi fatte e luoghi comuni, mentre gli interpreti del Magistero, ormai, non sono più vescovi e sacerdoti ma le testate giornalistiche e i vari pensatori, più o meno credenti. Pare loro che il diritto naturale alla procreazione e alla stabilità coniugale sia prerogativa di un mondo occidentale demodé, quasi il valore di un singolo popolo e di una singola tradizione e non un principio scritto nel cuore dell'uomo, come testimoniano molte culture tribali antiche e moderne. Sfogliando le pagine web e leggendo gli echi suscitati dalla Amoris Laetitia mi sono imbattuta in un dipinto di Grant Wood, artista americano della prima metà del '900, dal titolo American Gothic. Impressiona la forza psicologica dei due personaggi ritratti.Si tratta di una coppia davanti al loro cottage di stile gotico; un cottage visto dall'artista in una cittadina dell'Iowa. L'opera fu fortemente derisa all'epoca, tanto dal pubblico che dalla critica, eppure ora è in qualche modo simbolo della pittura americana nel mondo. Il bello è che la tela fu criticata perché si congetturò che Wood non avesse avuto rispetto della coppia, status symbol del puritanesimo americano. E benché il pittore si difendesse dicendo che, al contrario, egli aveva desiderato valorizzare e riaffermare la dignità della famiglia contadina del mondo americano, l'indignazione generale persistette. Sono passati quasi novant'anni e la situazione è rovesciata. Oggi i coniugi di Wood sono ancora derisi, ma per l'esatto opposto e cioè per il loro retrogrado trincerarsi dentro a valori fondanti la cultura cui appartengono: famiglia, figli, matrimonio, lavoro della terra, fedeltà. Basta ricercare sul web “american gothic parody¨ per constatare “l'accanimento terapeutico” cui quest'opera è sottoposta. Non piace né il severo costume di lei, né il suo sguardo preoccupato per il futuro (eppure quanto quello sguardo vedeva bene!), si preferisce trasformarla in una provocante velina o ridicolizzarla dentro a un'uniforme militare. Stessa sorte tocca a lui il cui travestimento passa da Babbo Natale fino all'hippie. Insomma, la famiglia così com'è non la si sopporta proprio! E non si sopporta anche il forcone, rimando al lavoro sodo e onesto, e tanto meno la fede, giacché il forcone, nella società contadina cristiana, era citato quale simbolo trinitario. Sotto gli impietosi pennelli moderni il povero forcone diventa la fiocina di un sub o la forchetta che regge una leccornia. Quello che più impressiona però è la versione intitolata The New American Gothic: A Nation of Singles, dove la casa che abbraccia i due, lascia il posto a due case, rigorosamente separate con i due ex coniugi rivolti ad altre storie e opportunità. Nel dipinto di Wood, invece, l'unione dei due sembra sigillata dalla bifora dell'attico entro la quale campeggia la croce. Inoltre, il simbolo della forca è ripetuta non a caso, anche nella tuta di jeans del marito, il quale, proprio con la forca sembra deciso a difendere la sua famiglia spaventosamente “normale” fino alla fine dei giorni.