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«Va' in pace»

Davide Rondoni sabato 1 giugno 2013
Gesù si sta facendo strada faticosamente, la casa di Giairo non è distante.Appena passata la strettoia tra le case Gesù si ferma di colpo.I discepoli si bloccano, la folla ondeggia. «Chi mi ha toccato?» chiede. Pietro lo guarda. Sono ore che la gente si accalca per una sua occhiata, una carezza, uno sfioramento «L'emoroissa …» bisbiglia qualcuno all'orecchio di Andrea. E dal groviglio di gambe e corpi emerge la donna tutta coperta di vesti nere, fasciata e sudicia. Emerge come un animale antico, con un mugolio rovinoso, il viso e la testa coperti dal telo nero orrido. Risale dalla polvere, alza e rotea lentamente il busto verso Gesù, mentre inizia ad aprirsi le vesti con le mani magre, macchiate di terra e sangue. Emana un fetore greve. Sangue morto. «Sono stata io … Sono diciotto anni …» dice la donna ridendo e piangendo impercettibilmente. Con un movimento lentissimo ora tira, strappa le fasce dalle braccia, dal petto. Il viso liberato si mostra pallidissimo e magro, i capelli ai lati come serpi, gli occhi in quella magrezza stanno diventando immensi. Gesù le prende una mano. «La fede ti ha salvata. Va' in pace». Un'amica o forse una parente bassa e grossa l'abbraccia, fanno una loro piccola festa di grida sommesse. Andrea le guarda. Il volto di Gesù si abbassa, sembra esausto.