«Stabat mater» e «Nisi dominus», l'estro di Vivaldi tocca lo spirito
Il taglio interpretativo scelto da Jean-Christophe Spinosi nel suo recente progetto discografico (pubblicato da Naïve e distribuito da Deltadischi) si trova giustamente a metà strada tra questi due opposti estremismi; alla guida sicura dell'Ensemble Matheus, il maestro francese nulla trascura infatti della scrittura spumeggiante e pirotecnica del compositore veneziano, senza però lasciarsi mai distrarre da un facile effettismo fine a se stesso e con la coscienza di avere un compito ben preciso da svolgere.
Il primo indiscusso merito di questo cd è infatti proprio quello di riportare l'attenzione sul repertorio sacro del Prete Rosso, riscoperta relativamente più recente che continua a disvelare gemme di indiscutibile valore all'interno di una sterminata quanto straordinaria produzione. E poi, non da meno, c'è il lavoro di lettura, comprensione e immedesimazione svolto da Spinosi a stretto contatto con le partiture, e le conseguenti scelte delle voci più appropriate per ognuna delle opere in programma: per lo splendido Stabat mater RV 621 quella del contralto Marie-Nicole Lemieux e per il cangiante adattamento del Salmo Nisi Dominus RV 608 quella del giovane controtenore Philippe Jaroussky, nuova star del panorama vocale della musica antica (la sua performance canora nella sezione del «Cum dederit delectis suis somnum» vale da sola l'acquisto dell'intero cd).
Un'interpretazione assolutamente convincente che rende pienamente merito della varietà stilistica, timbrica e dinamica di cui Vivaldi investe le sue pagine religiose, riflesso di un'esuberante carica vitale che si alimenta alla profondità del suo pensiero spirituale.