«Spirto gentil», le laudi medievali per inchinarsi di fronte all'Assoluto
Il percorso della proposta si è mosso a partire dalle monodie medievali e dai gioielli della polifonia vocale del Rinascimento, passando per i capolavori di Pergolesi, Mozart, Beethoven, Schubert, Chopin e Rachmaninov, per arrivare ai canti popolari russi; nel nome di quella grande tradizione cristiana che, nell'arco di oltre due millenni, è stata in grado di ispirare e valorizzare ogni campo dell'espressione umana, la proposta di «Spirto gentil» ha offerto - e continuerà ad offrire, perché i dischi rimarranno sempre sul mercato " una reale introduzione a questa forma artistica partendo da un accento e da una sensibilità originali, in grado di aprire uno sguardo diverso sull'intera realtà.
Alla luce di quello spirito di provocazione esistenziale che si riflette in modo paradigmatico nelle parole dello stesso don Giussani: «Nella musica, nel panorama della natura, nel sogno notturno (come Leopardi scrive nel suo Canto notturno) è a qualcosa d'altro che l'uomo rende il suo omaggio, da cui aspetta: lo aspetta. Il suo entusiasmo è per qualcosa che la musica, o tutto ciò che è bello al mondo, ha destato dentro. Quando l'uomo "pre-sente" questo, immediatamente piega l'animo ad attendere l'altra cosa: anche davanti a ciò che può afferrare, attende un'altra cosa; afferra ciò che può afferrare, ma attende un'altra cosa».