«Oggetto di stoffa e di gomma»...
Stabilisce, infatti, quali vescovi sono «più cristiani» di altri (Repubblica, venerdì 6). Discetta su pentimento e perdono, si occupa di storia dei Papi, mostra di non conoscere la differenza fra terapia e sostegno vitale (fa suo ciò che scrive un lettore per il quale, se «alimentazione e idratazione sono forme di sostegno vitale», lo è anche una «medicina salvavita» così che entrambi possono costituire accanimento " Martedì 3) e insegna che cosa il Vaticano doveva fare con i «lefebvriani riabilitati» (mercoledì 4). Così, però, finisce per inciampare nella sua stessa coda. Scrive, infatti, che Bonifacio VIII promise a Celestino V «assoluzione totale e anticipata ab omnis peccatis suis». Un bel peccato di latino e di progressismo: non gli piacciono gli omnibus. Un altro intenditore è Adriano Sofri. In un fondo su Eluana (Repubblica, mercoledì 4) polemizza con chi parla di omicidio: «Come si chiamerà la pena di morte quando si sia dichiarata "condanna a morte"» la fine di Eluana? «Come si chiamerà "l'assassinio quando si sia chiamata "mano assassina" quella di un medico, di un infermiere?». Risponda lui, che se ne intende. Finale in chiave di levità laicista. L'inviato di Repubblica a Udine: «Il letto sul quale Eluana è stata accudita [...] è lo stesso (?) sul quale morirà. Le mani di chi ha carezzato, pettinato, lavato, nutrito questa donna, l'altra notte hanno consegnato questo oggetto di stoffa e gomma...».
EVOLUZIONI ETICHE
Per Eluana prima pagina-copertina dell'Unità di mercoledì 4: «Silenzio» scritto su una bocca di donna, su cui un indice traduce la parola in gesto. Seguono nove pagine di accuse, polemiche, ingiurie, cronaca, che terminano con un editoriale di Enzo Mazzi, il quale definisce «Eluana e Galileo rivoluzionari in campo etico» e scrive: «La testimonianza di Eluana e di suo padre, accolta in pieno dalla Corte di Cassazione» va considerata «un segno del procedere evolutivo della specie umana in campo etico. È una tappa importante dell'esodo storico dal dominio del sacro. È una spinta a desacralizzare un concetto ossificato e ormai inadeguato del vivere e del morire, del noto e dell'ignoto. Riapre la ricerca sul senso dell'esistenza, sulla natura, sulla politica e su Dio»e, conclusione, «obbliga la teologia dogmatica e l'etica tradizionale a interrogarsi».
Come al circo: evoluzioni (atl)etiche.
SINISTRI ASTERISCHI
«Cara sinistra, se ci sei batti un colpo». Il «presidente nazionale arcigay» critica la sinistra perché ancora " dice lui " «milioni di gay e lesbiche non hanno alcun diritto». E, fedele alla dottrina del gender, cioè del sesso mutevole e imprecisato, conclude: «Car* amic* e compagn* delle sinistre politiche dove siete?» Fors* son* nascost* dietr* gl* asterisch*.